mercoledì 30 marzo 2011

LA DEPRESSIONE (vista da un Laringectomizzato)

QUATTRO semplici righe su cos’è la depressione nel suo insieme. La depressione è una patologia dell'umore, tecnicamente un disturbo dell’umore caratterizzata da un insieme di sintomi cognitivi, comportamentali, somatici ed affettivi che, nel loro insieme, sono in grado di diminuire in maniera da lieve a grave il tono dell'umore, compromettendo il "funzionamento" di una persona, nonché le sue abilità ad adattarsi alla vita sociale. La depressione non è quindi, come spesso ritenuto, un semplice abbassamento dell'umore, ma un insieme di sintomi più o meno complessi che alterano anche in maniera consistente il modo in cui una persona ragiona, pensa e raffigura se stessa, gli altri e il mondo esterno. La depressione talvolta è associata ad ideazioni di tipo suicida (qui siamo però a casi … estremi) o autolesionista, e quasi sempre si accompagna a deficit dell'attenzione e della concentrazione, insonnia, disturbi alimentari, estrema ed immotivata prostrazione fisica.
Ora però non è mia intenzione entrare nel merito vero e proprio della depressione (non potrei nemmeno farlo se non per sentito dire – non sono medico, psicologo od altro), lo farò prossimamente pubblicando (limitandomi a ‘trasferire’) del materiale che mi è parso interessante  trovato qua e la però, rimanendo nel contesto specifico del Laringectomizzato. Sono abbastanza frequenti casi di depressione in persone che hanno subìto un intervento di Laringectomia Totale; intervento che limita notevolmente nell’individuo la comunicazione verbale costringendolo ad ‘optare’ per metodi e modi di comunicazione che in un primo tempo rifiuta categoricamente per poi, come diciamo noi “Rieducatori di Laringectomizzati” trovare il loro giusto equilibrio (con l’aiuto di chi sta loro intorno, dai famigliari a quegli ‘adddetti ai lavori’, medici, specialisti e non) ma soprattutto il giusto percorso per tornare sui  ‘binari’ della (diciamo senza presunzione di sorta) ‘quasi’ normalità comunicativa ma, cosa più importante, totale reinserimento della persona stessa nel tessuto sociale senza se e senza ma.



 Il messaggio che vorrei (non mi piace utilizzare il termine ‘voglio’, troppo … presuntivo) lanciare oggi trae lo spunto da un dialogo (su un noto Network) tra tre amici, due Laringectomizzati (amici – ho avuto modo di conoscerli, persone veramente squisite); in effetti i ‘dialoganti’ erano più di due (tutti però Laringectomizzati e qualcuno con qualche ‘problemino’ di  salute in più). Mi limito a trascrivere letteralmente la ‘lamentela’ (di carattere depressivo) dei primi due (uno ‘depresso’, sua dignosi e l’altro con altri problemi, sempre di salute) e la risposta (e qui si vede e si capisce cosa può essere la vera amicizia, intesa nel vero senso della parola) consolatrice e d’incoraggiamento del terzo:                                                                                                                             - Giuseppe scrive (tutti possono leggerlo…): Oggi sto pensando a ciò che mi disse un po’ di tempo fa' un mio amico fraterno, Peppe tu ,mi hai insegnato che nella vita in un certo momento tutto può cambiare, per le battaglie da me condotte, prima sulla malattia ,poi per il reinserimento nel mondo del lavoro adesso sto male per via di una forte depressione spero di venirne fuori grazie amico per le tue belle parole                                                       - Lorenzo replica: Ciao caro Amico Peppe, mi dispiace ritrovarti così'. Mi raccomando, sempre positivo come lo sei sempre stato. Io sono rientrato ieri a casa dopo 12 giorni di ospedale dove all'inizio non sapevo esattamente il motivo. Improvvisamente un occhio mi si è quasi bloccato e ci vedeva doppio. Dopo diversi giorni di esami (monitoraggio al cuore, 4 tac, risonanze, eco doppler ed esami vari) la conclusione e' che sto benissimo ma che dovrò aspettare anche 2 mesi per riottenere la vista normale. Tra tutti i mali è quello minore perciò aspettiamo. Un grosso abbraccione Peppe e cerca di essere il solito GUERRIERO !!!!!!!  - Personalmente commenterei che come ‘consolazione non è male; aggiunge acciacchi ad acciacchi, bontà sua: Quello che però mi ha più colpito è stato “l’intervento” dell’amico MAURIZIO che, anch’esso con seri problemi di salute, dimentica i propri e ‘corre’ in aiuto dell’amico Giuseppe con semplici ma incisive righe.                - Maurizio dice all’amico Giuseppe: La depressione è il prezzo da pagare per chi come noi ha combattuto oltre le proprie forze, purtroppo l’operazione che ci ha salvato la vita è molto invasiva lascia dei prezzi da pagare, sono prezzi alti, a volte ci sembra che la montagna da scalare non finisca più, non riusciamo a trovare un perché, ci è rimasta, si, la vita, ma vivere ci costa molto, ci sentiamo diversi, non siamo e non saremo mai più quelli di prima, ed è proprio da qui che dobbiamo ripartire, noi siamo speciali perché sappiamo che non si vive gratis, noi siamo migliorati perché sappiamo dare il senso giusto alla parola ‘amore’, noi siamo speciali perché sappiamo quali sono le persone su cui, veramente, possiamo contare, noi abbiamo preso in mano il nostro destino e lo abbiamo piegato ai nostri sentimenti, quindi gente come noi non può e no deve permettersi di farsi piegare da una cosa così subdola come la depressione. Fuori c’è il sole, i profumi della primavera, il sorriso dei figli, il viso della donna amata, gli amici, tutte cose che noi ancora possiamo vedere, avere e tutto questo ci dovrebbe far capire che anche se non siamo più quelli di prima, siamo comunque vivi a dispetto di chi ci voleva vinti, siamo ancora qui e niente ci può piegare se non noi stessi. Esci, abbraccia il mondo e lui ti abbraccerà. Ti voglio bene Giuseppe. Ciao –                                                                                                                                 Ecco, concludo dicendo, con tutto il rispetto per la scienza, la medicina, i medici e gli specialisti tutti che queste ultime poche righe (come quelle di Maurizio) possono più, per una persona con un processo di depressione in corso (sia pur magari appena accentuato…) che medicine e sedute di psicoanalisi od altro ancora. Un saluto – Luciano Cremascoli -

ICTUS CEREBRALE (come riconoscerlo)

Come riconoscere un'ictus cerebrale.........?  Anticipando prima un fatto realmente accaduto; se chi stava intorno a questa donna in quel momento avesse avuto alcune semplici e brevi nozioni probabilmente (la certezza non esiste in nessun caso) sarebbe ancora tra i suoi amici. Durante una grigliata Federica cade. Qualcuno vuole chiamare l'ambulanza ma Federica rialzandosi dice di essere inciampata con le scarpe nuove. Siccome era pallida e tremante la aiutarono a rialzarsi. Federica trascorse il resto della serata serena ed in allegria. Il marito di Federica telefonò la sera stessa ad un amico dicendo che aveva sua moglie in ospedale. Verso le 23.00 richiama l’amico e gli dice che Federica è deceduta.  Federica ha avuto un'ictus cerebrale durante la grigliata. Se gli amici avessero saputo riconoscere i segni di un'ictus, Federica sarebbe ancora viva. La maggior parte delle persone colpite da ictus non muoiono immediatamente. Ma si passi a leggere il seguito: Un neurologo (non certo io…) sostiene che se si riesce ad intervenire entro tre ore dall'attacco si può facilmente porvi rimedio. Il ‘trucco’ (se così lo si può chiamare) è riconoscere per tempo l'ictus!!! Riuscire a diagnosticarlo e portare il paziente entro tre ore in terapia. Cosa che non è facile. Nei prossimi 4 punti vi è il segreto per riconoscere se qualcuno ha avuto un'ictus cerebrale:  
* Chiedete alla persona di sorridere (non ce la farà);  
* Chiedete alla persona di pronunciare una frase completa (esempio: oggi è una bella giornata) e non ce la farà;
* Chiedete alla persona di alzare le braccia (non ce la farà o ci riuscirà solo parzialmente);  
* Chiedete alla persona di mostrarvi la lingua (se la lingua è gonfia o la muove solo lateralmente è un segno di allarme).
Nel caso si verifichino uno o più dei sovra citati punti chiamate immediatamente il pronto soccorso. Descrivete i sintomi della persona per telefono. Al resto, penseranno … loro.

Un medico sostiene che se si fosse mandata una è-mail con queste poche righe-nozioni ad almeno 10 persone e queste 10 persone avessero fatto altrettanto ecc. ecc., si può essere certi che si sarebbe potuta salvare la vita di Federica. Se cominciassimo ora (a mandare l'e-mail)  potremmo magari salvare qualche vita (anche una sola, sarebbe già un ... qualcosa) e magari, anche la ... nostra. Concludo con un: “Quotidianamente mandiamo tanta 'spazzatura' in giro per il Globo, usiamo i collegamenti per essere d'aiuto a noi ed agli altri”. Io sono d'accordo e lo sto dimostrando, e voi ? Un saluto – Luciano Cremascoli -



domenica 27 marzo 2011

MONDIALE FORMULA 'UNO' (prima gara – Australia-Melbourne)

Il Mondiale di Formula 1 del 2011 si apre come si era chiuso quello 2010, cioè con Vettel sul gradino più alto del podio. Il campione del Mondo, partito dalla pole position, vince infatti il Gp d'Australia sul circuito cittadino dell'Albert Park di Melbourne, controllando  agilmente lo svolgimento della gara per tutti i 58 giri davanti a Lewis Hamilton su McLaren. Il russo Petrov su Renault chiude 3° e sale sul podio grazie all'ottima partenza, 4° posto (bontà sua…) per la FERRARI di Fernando ALONSO davanti a Webber. Solo 7° Felipe MASSA con l'altra Ferrari, in virtù della squalifica delle Sauber. Va riconosciuto che le due Ferrari con i rispettivi piloti sono ‘sbalorditivamente’ migliorati rispetto all’ordine di partenza (da un 5° posto ad un 4° per Alonso e da un 8° ad un 7° per  Massa). Subito un bel ‘fuori’ per l’ex pluri Campione del Mondo Micheal Schumacher, non è andata molto meglio per il suo ‘collega’ della Mercedes Nico Rosberg entrambi con ‘problemi’ alle vetture; dicono, sfortunati. Io penso che quando ci si vuol far ‘strada’ con la prepotenza (non sarebbe la prima volta nella ‘storia’ agonistica del buon Michael anche la fortuna ‘pensi’ d’aver altro da fare e lasci spazio alla sfortuna e se poi anche ai box (della Mercedes in questo caso) non ci si sa porre rimedio ci si trova costretti al … ritiro ed alla fine, come disse a suo tempo un noto ‘mister’ del Calcio a ‘zero tituli’ che per ora è: zero punti. Certo che per Schumacher, il pluriCampione del Mondo (sia in Renault che in Ferrari) lasciato il volante per ‘noia di essere costretto sempre a vincere’ ed ora, dopo qualche anno di assenza dagli Autodromi l’essere tornato quale ‘prima guida’ (si annoiava della vita di pensionato di lusso del volante – io direi invece per … denaro, solo misero e sporco denaro, quello già ‘accumulato negli anni non gli bastava, bontà sua…)  ed al volante di una Mercedes (tedesca, come lui del resto) ed il vedere la ‘bandiera a scacchi’ sventolata per altri (oggi l’ha vista dai box, prossimamente chissà!) può far sorridere i suoi ‘estimatori’ e danneggiare il suo fegato già ‘roso’ dall’età, non ha più 20anni e nemmeno 30 nemmeno lui, la tranquillità delle sue residenze gli si addice di più, gli autodromi (almeno quali piloti) li lasci ad altri più giovani, vogliosi e meritevoli di successi, non intralci il loro cammino, ha avuto i suoi momenti gloriosi, per lui ormai non torneranno più, fanno parte della sua ‘storia’ gloriosa.

A fine gara gli uomini di Maranello delusi per un week end sostanzialmente negativo e fiduciosi per il miglioramento (?) rispetto alla qualifica. "Con una partenza migliore le cose sarebbero (c’è di mezzo quel ‘sarebbero’, aggiungo io) potute andare diversamente - ha detto Stefano Domenicali - in ogni caso abbiamo portato a casa qualche punto (12 Alonso e 2 Massa per un totale di 14 punti per la Scuderia Ferrari, al quarto posto con al 1° una Redbull già a 35 punti, più del doppio) in un week end che era iniziato male. Ora abbiamo tante cose da analizzare e mettere in fila per capire (non basta … capire) cosa ci è mancato rispetto alle attese". Serafico e/o filosofico (dipende da come lo si vuol guardare e/o ascoltare) come sempre Fernando Alonso: "Il caos in partenza mi ha penalizzato, ma anche senza quella perdita di tempo credo che non avremmo potuto tenere il ritmo di Vettel e Hamilton. La strategia era quella giusta, perchè le tre soste ci hanno permesso di fare dei sorpassi evitando di rimanere imbottigliati nel traffico. Rispetto a sabato, quando pagavamo quasi due secondi, è andata decisamente meglio. Ora dobbiamo trovare delle soluzioni per migliorare, soprattutto sul giro secco". Tante belle parole, più che altro a me paiono sempre le solite ‘frasi fatte’ di chi non sa quali pesci pigliare per ‘zittire’ un pubblico alquanto, giustamente, deluso. Però, se lo dicono loro (che si può e/o si deve migliorare), in sintonia (tecnici e piloti) c’è da ben … sperare almeno, mi sia concesso il giro di parole, ‘così si … spera’ aggiungendo che sperando il più delle volte non si va lontano; bisogna … agire. Per quanto riguarda l’unico Pilota Italiano (Jarno Trulli su Lotus) è meglio evitare ogni commento, ritirato il quale però si può consolare in quanto il suo ‘collega’ (dal cognome impronunciabile, tale Heikki Kovalaimen ) sull’altra Lotus è arrivato al traguardo con ben 2 giri di ritardo. Può essere consolante per noi (Italiani, forse un po’ troppo campanilistici) il sapere che di ‘casa nostra’ oggi ha vinto solo la PIRELLI con le sue gomme che oggi, a dire il vero, hanno ‘lavorato’, per quanto è di loro competenza, alquanto positivamente. E’ già un … qualcosa ! Un saluto – Luciano Cremascoli -


GIAPPONE - SALERNO/REGGIO CALABRIA (6 giorni contro 30anni…)

In Giappone, dopo il terremoto di DUE settimane fa seguito dallo Tsunami con conseguenti gravi danni alle Centrali Nucleari che hanno creato giustificate tensioni ed allarmismo nella popolazione non hanno impedito in soli SEI giorni di lavori ininterrotti (giorno e notte) di riaprire regolarmente al traffico l’autostrada che collega Tokyo con la Prefettura di lbaraki, circa cento chilometri a nord della capitale. Questo per poter permettere , sia pur lentamente, la ripresa di tutte le attività produttive e/o commerciali in quelle zone ‘disastrate’ dal terremoto che non ha risparmiato, oltre alle strade (autostrade e non), industrie, negozi ed abitazioni senza dimenticare morti e feriti. Il tutto la dice lunga sulla nota e citata ‘concretezza’ giapponese che si può riassumere nell’esempio della foto sottostante.
(March 17 e March 24 vorrebbero dire 17 Marzo - 23 Marzo)

La cosiddetta ‘concretezza Giapponese’ non la si può certo ravvisare nell’ammodernamento, ampliamento,  rifacimento o costruzione dell’Autostrada di casa nostra, l’ormai famosa (inversamente citata rispetto all’esempio giapponese) Salerno – Reggio Calabria, lavori iniziati all’incirca TRENTA anni fa e che a tutt’oggi non si ha ancora sentore di quando termineranno, se mai termineranno. Probabilmente il ‘territorio’ attraversato dalla nostra autostrada è da considerarsi, geologicamente parlando più ‘insidioso’ e tecnicamente più ‘impegnativo’ che non un’area completamente distrutta da un terremoto che ha ‘aperto’ nel tratto di strada citato voragini della larghezza di più di un … metro. Non dimentichiamoci che il tratto SALERNO – Reggio Calabria è di basilare strategica importanza per tutte le attività industriali, agricole ed ittiche (senza trascurare quelle del Turismo) in quanto essere, me lo si consenta, l’unica via di comunicazione tra il centro-nord Italia ed il Sud-Ovest (Calabria e Sicilia). Qualcuno potrà anche obbiettare che si dispone dell’Autostrada Adriatica ma se si da un’attenta ‘occhiata’ ad una mappa del nostro territorio (italiano) viene evidente quanto questo tratto (Salerno – Reggio Calabria) ridurrebbe notevolmente i tempi di percorrenza con conseguenti risparmi energetici.
(Anche quì, come si può notare, (siamo sulla SA-RC), si lavora di...brutto)
Certo i DUE giorni Giapponesi contro i TRENTA anni (e non se ne vede ancora il termine) Italiani danno spazio ai più disparati interrogativi ma, probabilmente, questi (interrogativi su quando sarà percorribile l'intero tratto) li lasciamo ai ... posteri. Un saluto -  Luciano Cremascoli -


giovedì 24 marzo 2011

CARBURANTI IN AUMENTO (costo del biglietto del cinema invariato)




Mentre lo spettro di una probabile sovrattassa per i possessori di SUV e vetture di alta cilindrata torna ad imperversare (questa sovrattassa sarebbe ben giustificata – se ci si può permettere un SUV od una vettura di alta cilindrata, ci si può anche permettere una sovrattassa o come veniva chiamato una volta, superbollo), il Governo ha deciso di aumentare l’accisa sui carburanti per riuscire a finanziare il Fondo Unico per lo Spettacolo”.E’ stato quindi abolito, secondo quanto annunciato, l’aumento del costo di un euro del biglietto del cinema. “Il tax credit per lo spettacolo – ha detto Gianni Letta – era stato finanziato con l’aumento di un euro del biglietto di ingresso al cinema che aveva preoccupato gli esercenti cinematografici. Abbiamo abolito l’euro di aumento  e finanziato stabilmente il tax credit con parte di un ‘modestissimo’ aumento delle accise della benzina”. Si tratterebbe, in sostanza, di un rincaro di circa 1 o 2 centesimi (più 2 che 1, stiamone certi) “un piccolo sacrificio che tutti gli italiani saranno lieti (?) di fare” sostiene il sottosegretario. Letta ha quindi ulteriormente precisato che il Fondo unico per lo spettacolo “ritorna ai livello dell’anno scorso con 438 milioni, anzi qualcosa di più”. Vengono stanziati in tutto: 149 milioni di reintegro per lo spettacolo, 80 milioni per la conservazione dei beni culturali e 7 milioni per gli istituti culturali.
Una notizia questa che farà sicuramente la felicità di diversi produttori cinematografici che si sono detti preoccupati al riguardo, soprattutto perché in questo modo non vedranno diminuire i probabili ingressi alle sale ove verranno proiettati gli ultimi film in uscita, ma che allo stesso tempo ha fatto molto discutere, in quanto non renderà sicuramente felici tutti gli automobilisti che in questi giorni di crisi continuano a mettere mano al proprio portafogli e non solo gli automobilisti ma anche  “l’ultimo anello” della catena dei consumi ossia l’acquirente finale, in quanto, essendo quasi tutte le merci, ‘viaggianti’ su gomma, quindi con l’aumento del costo dei carburanti verranno ad aumentare i costi dei trasporti e conseguentemente tutte le merci avranno un ‘naturale’ rincaro per la gioia di tutte le famiglie che si vedono restringere sempre più il potere d’acquisto delle loro entrate mensili.

 Per concludere, se la busta paga non sarà più sufficiente per ‘arrivare’ alla fine del mese rimane la consolazione che non aumenta il costo del biglietto del cinema quindi, si rinunci pure alla cena e ci si nutra con un buon film (quello non subirà alcun aumento – ne dubiterei ma si finga di crederci) anche se, penso, rimarrà alquanto … indigesto. Un saluto – Luciano Cremascoli -



mercoledì 23 marzo 2011

LIZ TAYLOR (una donna - un personaggio)

E’ scomparsa oggi Liz Taylor. Con la Taylor scompare l'ultima grande star di Hollywood. Gli esordi da bimba, le grandi interpretazioni degli anni '50, gli Oscar. La tumultuosa dimensione privata: la collezione di mariti, il grande amore con Burton, l'amicizia con Jackson. E' un personaggio a due facce Liz Taylor, l'ultima grande star della vecchia Hollywood morta a 79 anni per insufficienza cardiaca, al termine di una lunga malattia. La prima è la carismatica, bellissima attrice dagli occhi viola, il due volte premio Oscar - per Venere in Visone (1960) e per Chi ha paura di Virginia Woolf? (1966). La seconda è l'inquieta protagonista delle cronache rosa e del gossip, la celebrità famosa per i suoi amori folli, per i suoi numerosi mariti, per l'amicizia fedele a star cadute in disgrazia e per la partecipazione instancabile a iniziative benefiche di vario tipo. E’ chiaro che, tra le due Liz, quella che alla fine resterà, nella storia del costume e del cinema degli ultimi decenni, sarà la prima: la professionista ricca di talento, la diva bambina di Lassie che superando le insidie di un successo raggiunto troppo presto si è trasformata in una delle interpreti più raffinate di Hollywood. Protagonista assoluta soprattutto della grande stagione dei melò anni Cinquanta, spesso accanto a partner bravi e affascinanti quanto lei. In film come Un posto al sole (1951), con Montgomery Clift; L'ultima volta che vidi Parigi (1954); Il Gigante (1955), con Rock Hudson e James Dean; L'albero della vita (1957), ancora con Clift; La gatta sul tetto che scotta (1958), con Paul Newman; Improvvisamente l'estate scorsa (1959). Ma quando interpreta queste pellicole di grande intensità drammatica, la Taylor è già una diva dalla celebrità planetaria. Il suo debutto al cinema avviene a dieci anni, in There's one born in every minute. L'exploit un anno dopo, con Torna a casa Lassie, primo di una serie di film amati dal pubblico familiare. Diventata adolescente, l'attrice - bruna, stupendi occhi di un rarissimo colore viola, bellezza morbida e nello stesso tempo insolita - partecipa nel 1949 a Piccole Donne, trasposizione del classico per ragazze in cui impersona la sorella Amy; e un anno dopo viene consacrata come grande interprete recitando accanto al mostro sacro Spencer Tracy nella commedia Il padre della sposa, diretta da Vincente Minnelli. Ma non è nei film più leggeri e divertenti, che il suo talento è destinato a brillare: col suo sguardo intenso, con quella sua aria da sventurata eroina, è il dramma il suo luogo naturale. Come la grande stagione degli anni Cinquanta dimostra. Non c'è però solo la Liz numero uno, dedita con passione alla settima arte, interprete di grandi autori come Tennessee Williams (vedi La gatta sul tetto che scotta o Improvvisamente l'estate scorsa). C'è anche la Taylor numero due, protagonista assoluta delle cronache rosa, dalla vita sentimentale perennemente in movimento. Dopo i matrimoni falliti con il magnate rampollo Conrad Hilton jr, col collega Michael Wilding e col produttore Mike Tood, la diva dagli occhi viola si innamora di un altro attore, Eddie Fischer, sposato con la star acqua e sapone Debbie Reynolds. E' scandalo. Lui lascia la moglie e la sposa, ma anche questo matrimonio si conclude con un divorzio. Anche perché Liz incontra il vero uomo della sua vita: il grande interprete inglese Richard Burton, suo partner nel superkolossal Cleopatra (1963). Lei ha raccontato così il loro primo incontro: "Lui mi è venuto vicino dichiarando 'te l'ha mai detto nessuno che sei una ragazza carina?'. E io pensai: 'Ecco il grande intellettuale, il grande attore, che se ne viene fuori con una frase così sciocca'. Ma poi ho visto che le mani gli tremavano, e ho provato compassione per lui, ho realizzato che era 'umano': è stato l'inizio della nostra storia". La coppia d'oro, tutta genio e sregolatezza (lui è un forte bevitore, lei non è da meno) si sposa, divorzia, si risposa. E recita fianco a fianco, in una straordinaria performance a cavallo tra fantasia cinematografica e realtà del loro rapporto tormentato, nel crudissimo Chi ha Paura di Virginia Woolf?. Che porta alla Taylor il suo secondo Oscar. Fallito definitivamente il rapporto con Burton, la cronaca registra altri due matrimoni falliti: col senatore John Warner e con Larry Fortensky. L'ultima separazione è del 1996. Non ci sono solo le peripezie sentimentali, però, a riassumere l'intensa vita personale di Liz: ci sono anche i problemi di sovrappeso, l'alcolismo, una sorta di alone di drammaticità che l'ha sempre circondata. Ma ci sono pure le cose positive: l'amicizia senza riserve per Michael Jackson, che lei ha sempre lealmente difeso anche nel periodo delle accuse di pedofilia e del processo; e soprattutto l'impegno pubblico per le buone cause. La lotta all'Aids, in primo luogo che la vede in prima linea per decenni. Anche perché il virus aveva portato via il suo vecchio amico Rock Hudson. Gli ultimi suoi anni di vita, però, sono segnati anche dalle malattie: la diagnosi della grave disfunzione cardiaca che l'ha portata alla morte, il cancro alla pelle, due polmoniti. Disavventure a cui ha sempre cercato di reagire con la forza di un leone, e perfino con una  dose di leggerezza: "Non mi sono mai presa molto sul serio", ha dichiarato una volta.
La ragazza con gli occhi viola ci mancherà molto. Lei, Liz Taylor, era … unica. Un saluto – Luciano Cremascoli -


martedì 22 marzo 2011

LA PREGHIERA (...del Laringectomizzato)

PREGHIERA   del   LARINGECTOMIZZATO
Ci rivolgiamo a Te,
Signore,
amici all’Amico.
Hai sofferto e ci hai chiamati a partecipare intimamente alla Tua sofferenza,
perso il dono grande della voce.
Perché Ti capissimo di più hai appoggiato la Tua croce sulle nostre spalle,
così da camminare stretti a Te.
Forse era comodo non sentirTi,
non scorgere sempre il tuo Volto,
e Tu ti sei fatto vicino attraverso un momento di dolore,
di smarrimento,
di vuota solitudine.
Piano piano ci siamo resi consapevoli della Tua presenza:
è stato molto faticoso vederti così,
ma siamo uomini e Tu comprendi i nostri limiti.
Fa che non ci lasciamo sommergere dalla tristezza dopo che abbiamo conosciuto il dolore;
e non prenderci sul serio quando ci ribelliamo e ci rodiamo di dentro.
Non Ti domandiamo una gioia facile,
ma quella gioia umile,
adatta alle piccole cose di ogni giorno
quella gioia lieve,
silenziosa come la nostra voce,
che non diventa più canto spiegato.
Perché Tu sei l’Amore e l’amore si manifesta nel silenzio,
nel canto dell’anima che Ti loda,
nell’occhio che ha trovato la limpidezza,
nel sorriso che è segno di vita.
Tu,
Amico divino di tutte le ore.
Amen.
Anche noi Laringectomizzati abbiamo la nostra Preghiera (a dire il vero ne abbiamo più di una...) che, in genere, viene letta da un Laringectomizzato durante la Santa Messa in occasione di Ricorrenze più o meno 'felici' che vanno dalle nostre tradizionali occasioni d'incontro e/o socializzazione (tipo San Biagio, nostro protettore) alla commemorazione  di nostri defunti passando dalle Festività più tradizionali (Natale, Pasqua ecc.). Chiunque lo voglia, naturalmente, può farne ... uso. Un saluto - Luciano Cremascoli -

domenica 20 marzo 2011

MOTO GP (1° Stoner, Rossi su Ducati…lontanucci !)

MOTOMONDIALE GP – Stagione 2011 – QATAR – Prima Gara in Calendario - CASEY STONER con la Honda vince uno spettacolare GP del Qatar, davanti a Lorenzo, ribadendo il suo feeling con la pista di Losail - 4° successo in 5 edizioni e poteva essere cinquina senza la follia dell'anno scorso - e la superiorità in pista della moto della Casa di Tokyo, che piazza 4 RC212V nelle prime 5 posizioni. Sorprende la tenacia di Lorenzo, che coglie un 2° posto insperato nei toni e tempi della vigilia, andando oltre i limiti della sua Yamaha e vincendo anche il suo personale duello di marca iberica con Dani Pedrosa, alla fine 3°. VALENTINO ROSSI, bontà sua, con la DUCATI (pilota e moto con i nostri colori nazionali) ha limitato i danni, cogliendo un 7° posto che, si spera, al momento rappresenta forse il massimo delle sue possibilità. Gran spettacolo, gara intensa, che ha vissuto di una fiammata iniziale di Lorenzo, bravo a capitalizzare al massimo il rendimento di una Yamaha che non è al livello delle Honda, ma che, sul passo, non è poi così lontana, e dei duelli di Pedrosa, prima con Stoner, poi con il campione del mondo. Dani ha provato a fare le lepre, ma è stato braccato e sorpassato a 11 giri dalla fine da Stoner, che si è involato sul suo trionfale cammino. Da lì a poco, Pedrosa, ha ceduto pure a Lorenzo, ottimo secondo. Dovizioso ha chiuso 4°, davanti a Simoncelli, con cui ha duellato a lungo. Ritirato Capirossi nelle prime battute. Quindi, ecco l’ordine d’Arrivo della prima Gara Stagionale: 1° CASEY STONER (su HONDA) – 2° J.Lorenzo (Yamaha) – 3° D. Pedrosa (Honda) – 4° A.Dovizioso (Honda) – 5° M.Simoncelli (Honda) – 6° B.Spies (Yamaha) – 7° VALENTINO ROSSI (DUCATI) – 8° C.Edwards (Yamaha) – N.Hayden (DUCATI) - 10° H.Aoyama (Honda).   
Come diceva mio nonno, “chi ben comincia è a metà dell’opera”. Visto il risultato di questa prima 'esperienza' (un Valentino Rossi, Italiano su una Moto - Ducati -  anch’essa Italiana – l’accoppiata che ogni Italiano si aspettava da anni, così come ce lo si aspetterebbe nell’Automobilismo, in Formula 1) si deve riconoscere che “l’opera” per Rossi-Ducati NON è ancora nemmeno iniziata (9 punti con un 7° posto faticosamente ‘rosicchiati’ con il suo mitico portafortuna numero 46 che questa volta di fortuna gliene ha portata veramente pochina e 7 punti  Hayden che non ha fatto di meglio con il suo 9° posto sempre su Ducati) . Il buon Valentino, da parte sua, può avere l’attenuante di una spalla ancora non al 100% (lo sarà mai visto che ha già subìto un intervento chirurgico che doveva ‘garantirgli’ piena efficienza ?) e la Moto (con i suoi tecnici e meccanici) non è ancora entrata pienamente in sintonia con il pilota, almeno, così si spera come si spera in un netto e rapido miglioramento dell’acccopiata pilota-moto in modo da creare ed avere un tutt’uno vincente (si spera) sin dalla prossima ‘battuta’ (gara) il 3 Aprile ad Jerez in Spagna. Un saluto – Luciano Cremascoli -


venerdì 18 marzo 2011

NUCLEARE (un’opinione autorevole e qualificata)

Ormai i festeggiamenti per il 150° Anniversario dell’UNITA’ d’ITALIA  (17 Marzo) stanno volgendo al termine ed ancora ‘rimbomba’ negli orecchi  il gran baccano che ha preceduto l’evento sul “festa SI, festa NO” che già ci troviamo di fronte ad un altro ‘derby’ (si-no) che ci accompagnerà allegramente o noiosamente ed inopportunamente (dipende dai punti di vista) fino al prossimo Referendum: “nucleare SI – nucleare NO”. Va premesso, sarebbe superfluo precisarlo, naturalmente dietro al NO alle Centrali c’è l’ovvia e sacrosanta opposizione a Berlusconi in quanto al Silvio nazionale un posticino d’onore non glielo si può far mancare. Fortunatamente c’è gente che viene incontro a noi, poveri miseri sprovveduti e sempre mal informati, come il buon Adriano Celentano che è venuto incontro a tutti con il suo ‘dictat’ (indiscutibile parere). Dunque, condivido, anch’io trepidavo nell’attesa di sapere come la pensasse; si, proprio Lui l’Adriano sul nucleare, perché certamente la sua è un’opinione autorevole e qualificata. Per fortuna non ha tardato a renderci edotti ed ora ci sentiamo tutti più tranquilli, sereni e rilassati ma soprattutto informati e con le idee più chiare sul da farsi. Grazie veramente di cuore, esimio maestro (probabilmente musicalmente ha smarrito la ‘vena’ artistica, quale attore meglio non parlarne e la sua comicità, con i suoi interminabili silenzi-pause, ha perso estimatori e/o interessi) ora, finalmente, grazie a lei sappiamo tutti quello che dobbiamo fare e non dobbiamo più essere costretti a lunghe e snervanti discussioni da Bar come se si trattasse di un ‘volgarissimo e scontato’ incontro di calcio tipo Inter-Milan o Roma-Lazio.
Sarebbe opportuno, per non dire necessario ed urgente che qualche ‘volontario’ vada a dire a Celentano che dall’alto dei suoi ottant’anni (a dire il vero un po’ meno, è nato il 6 gennaio ’37 – giorno dell’Epifania, vorrà dire qualcosa?) dimostri d’avere un po’ di saggezza (lasci da parte le sue solite comiche – non a tutti divertono, ormai)  e per  almeno una volta se ne stia buono e zitto senza inondarci di inutili e scontati ‘predicozzi’ come quello che ci ha appena fatto sul suo personale “NO al NUCLEARE” (non a tutti può interessare il suo punto di vista – fortunatamente non siamo costretti a ‘seguirlo' ideologicamente) approfittando della drammatica tragedia giapponese anche in considerazione del fatto che in quel caso quello che sta accadendo alle Centrali Nucleari Giapponesi non è altro che una conseguenza del terremoto aggravata dall'effetto tsunami. Se non fosse successo nulla (terremoto e tsunami) le centrali nucleari nipponiche ora come ora starebbero tranquillamente facendo il proprio ‘lavoro’ (produrre energia) come facevano da … decenni senza creare problemi di sorta (danni da esalazioni nucleari – ancora concretamente da accertare e/o valutare, del resto).   
Mi raccomando, si veda di non prendere per “oro colato” quanto scritto in questo Post, dopotutto come in ogni Blog che si rispetti (presunzione a parte) un po’ di satira (anche su argomenti seri e concreti come quello trattato pocanzi) non guasta mai e se qualcuno può sentirsi offeso e/o può non condividere, si faccia una risatina o, perlomeno, un sorriso … sarcastico. Direi di più, costoro, volendo, possono avere ‘spazio’ in questo … spazio (mi si scusi il giro di … parole). Un saluto – Luciano Cremascoli -

giovedì 17 marzo 2011

INSETTI A TAVOLA (nulla di cui...stupirsi)

In questo periodo cerco di dare sempre più importanza ai benefici che certi cibi possono apportare al nostro organismo. Nel mio orto ho piantato cavolfiori, cavoli cappuccio, broccoli e cavoli rapa, cibi con ottime proprietà benefiche. La mia ricerca Ovviamente non si è fermata ai cibi tradizionali. Qualche mese fa, ricordo di aver visto in tv un uomo che mangiava insetti  facendo  il giro di ristoranti e fattorie dove a questi ultimi era dato il compito di nutrire e apportare le giuste vitamine ai “cuor di leone” che avessero deciso di cibarsi in tal modo. E’ così che tra un video ed un altro mi rendo conto di come noi ‘snobbiamo’ gli insetti in tavola che in realtà sarebbero un tocca sana per il nostro organismo, preferendo cibi che  conquistano con i loro sapori ma che in realtà non apportano nulla. Mi domando:  come mai mangiamo con tanta tranquillità gamberi, granchi, ostriche, astici e non diamo spazio a ragni, cavallette, grilli ecc. ? Per esempio guardate (se avete lo stomaco forte) questo video.
Forse solo un’impostazione mentale o un rifiuto categorico, forse solo una questione di abitudine o di educazione alimentare. Eppure apprendo dal web che gli insetti sarebbero un tocca sana per il nostro corpo. Sicuramente non voglio far intendere che li mangerei o che sto pensando di farlo, ma un confronto con Voi non farà sicuramente male. Vi aspetto, o meglio, aspetto il vostro parere. Un saluto. Luciano Cremascoli -

1861-2011 (i 150anni dell'Unità d'Italia)

Oggi, tutti zitti, parla "Lui", il 'nostro' TRICOLORE con i suoi 150anni (portati bene, direi) di storia iniziata nel lontano 1861 e portata degnamente ed orgogliosamente ai giorni nostri con l'augurio che voli il più a lungo possibile in alto nei cieli della ... libertà e che sia d'esempio per quei Paesi in cui la 'Libertà' (con la 'elle' maiuscola) è ancora, purtroppo ... lontana, quasi un ... miraggio. 
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Per oggi NON serve ... altro. Un saluto - Luciano Cremascoli -

martedì 15 marzo 2011

AMICI ! (con Gino Paoli e...Vasco Rossi)

QUATTRO AMICI AL BAR - G.Paoli e Vasco (Rossi)
Eravamo quattro amici al bar
che volevano cambiare il mondo
destinati a qualchecosa in piu'
che a una donna ed un impiego in banca
si parlava con profondita'
di anarchia e poi di liberta'
tra un bicchier di coca ed un caffe'
tiravi fuori i tuoi perche' e
proponevi i tuoi faro'
Eravamo tre amici al bar
uno si e' impiegato in una banca
si puo' fare molto pure in tre
mentre gli altri se ne stanno a casa
si parlava in tutta onesta'
di individui e solidarieta'
tra un bicchier di vino ed un caffe'
tiravi fuori i tuoi perche'
e proponevi i tuoi pero'.
Eravamo due amici al bar
uno e' andato con la donna al mare
i piu' forti pero' siamo noi
qui non serve mica essere in tanti
si parlava con tenacita'
di speranze e possibilita'
tra un bicchier di whisky ed un caffe'
tiravi fuori i tuoi perche'
e proponevi i tuoi sara'.
Son rimasto io da solo al bar
gli altri sono tutti quanti a casa
e quest'oggi poi verso le tre
son venuti quattro ragazzini
son seduti li vicino a me
con davanti due coche e due caffe'
li sentivo chiacchierare
han deciso di cambiare
tutto questo mondo che non va.
Eravamo quattro amici al bar
che volevano cambiare il mondo
e poi ci troveremo come le star
a bere del whisky al roxy bar
e forse non ci incontreremo mai
ognuno a rincorrere i suoi guai
e poi ci troveremo come le star
a bere del whisky al roxy bar
e forse non ci incontreremo mai
ognuno a rincorrere i suoi guai
ognuno a rincorrere i suoi guai


Quattro amici , poi tre, poi due, poi … solo UNO ! Che lo si voglia o no, diciamolo pure alla francese, “c’est la vie”. Certo quel finale con il grande Vasco Rossi da al brano, alquanto triste, quel qualcosa di ‘magico’ che può e deve far riflettere su molto anzi, su tutto del perché della vita a cominciare da quel 4, 3, 2, UNO. Un saluto – Luciano Cremascoli -

lunedì 14 marzo 2011

VIDEOBARZELLETTE (ora anche le...)

Nell'era delle tecnologie 'esasperate' nemmeno le barzellette si raccontano più a voce e si ascoltano tutti in silenzio magari intorno al tavolo del bar con gli amici oppure in inverno davanti al caminetto acceso. Oggi ci sono le "VIDEOBARZELLETTE", quindi, aggiorniamoci con quest'assaggio della durata di 10 minuti o poco più; cinque o sei, non ricordo bene, barzellette che, più che barzellette mi paiono brevi racconti comico-divertenti. Consideriamolo un modo come un altro o, un po diverso (dipende dal punto di vista), per passare una decina di minuti rilassandoci e se non piacciono, ci si ricordi prossimamente, trovandoceli di nuovo 'davanti', di passare ... oltre. Buon ascolto-visione:
Piaciute ? Divertiti ? Si ? Bene, mi fa piacere. Non vi sono piaciute e non vi siete affatto divertiti ? Non importa, dopotutto eravate stati avvertiti quindi sappiatevi regolare nell'eventualità di trovarvele di nuovo, magari sotto un'altra veste sul vostro ... percorso. Un saluto - Luciano Cremascoli -

domenica 13 marzo 2011

INNO DI MAMELI (Inno Nazionale Italiano)

INNO DI MAMELI - Inno Nazionale Italiano (Fratelli d'Italia):
Fratelli d'Italia,
l'Italia s'è desta,
dell'elmo di Scipio
s'è cinta la testa.
Dov'è la vittoria?
Le porga la chioma,
che schiava di Roma
Iddio la creò.
(Ritornello) Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò.
Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò!

Noi fummo da secoli
calpesti, derisi,
perché non siam popolo,
perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica
bandiera, una speme:
di fonderci insieme
già l'ora suonò.
(Rit.) Stringiamci…
Uniamoci, amiamoci,
l'unione e l'amore
rivelano ai popoli
le vie del Signore.
Giuriamo far libero
il suolo natio:
uniti, per Dio,
chi vincer ci può?
(Rit.) Stringiamci…
Dall'Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò.
(Rit.) Stringiamci…
Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d'Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
(Rit.) Stringiamci…

Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò!
Sì (cantato)
Buona lettura e buon ascolto senza dimenticare una sia pur breve, ma dovuta, riflessione su questi ultimi 150 Anni della Storia d'Italia con uno 'sguardo' verso il futuro. Un saluto - Luciano Cremascoli -

IL TERREMOTO (cos'è, semplici e poche parole)

I terremoti (dal latino terrae motus), detti anche sismi o scosse telluriche (dal latino Tellus, dea romana della Terra), sono vibrazioni improvvise, rapide e più o meno potenti della crosta terrestre, provocate dallo spostamento improvviso di una massa rocciosa nel sottosuolo. Tale spostamento è generato dalle forze tettoniche che agiscono costantemente all'interno della crosta terrestre e provoca la liberazione di energia in un punto interno della Terra, detto ipocentro; di qui, una serie di onde elastiche, dette "onde sismiche", si propagano in tutte le direzioni, anche all'interno della Terra stessa; il luogo della superficie terrestre posto sulla verticale dell'ipocentro, si chiama epicentr ed è generalmente quello più interessato dal fenomeno. La superficie terrestre è in lento ma costante movimento (vedi tettonica) e i terremoti si verificano quando la tensione risultante eccede la capacità del materiale roccioso di sopportarla. Questa condizione occorre molto spesso ai confini delle placche tettoniche nelle quali la litosfera terrestre può essere suddivisa. Gli eventi sismici che si verificano ai confini tra placche sono detti terremoti interplacca; quelli meno frequenti che avvengono all'interno delle placche della litosfera sono detti terremoti intraplacca. Ogni giorno sulla Terra si verificano migliaia di terremoti; solo qualche decina sono percepiti dalla popolazione e la maggior parte di questi ultimi causano poco o nessun danno. La durata media di una scossa è molto al di sotto dei 30 secondi; per i terremoti più forti, però, può arrivare fino a qualche minuto. Le onde elastiche che si propagano durante un terremoto sono di diverso tipo e in alcuni casi possono risultare in un movimento prevalentemente orizzontale o verticale del terreno (scossa ondulatoria o sussultoria). Un terremoto può essere accompagnato da forti rumori che possono ricordare boati, rombi, tuoni, sequenze di spari, eccetera; questi suoni sono dovuti al passaggio delle onde sismiche all'atmosfera e sono più intensi in vicinanza dell'epicentro. Alcuni terremoti, specialmente i più forti, sono anche accompagnati, preceduti o seguiti da fenomeni naturali, come: lampi o bagliori (luci telluriche); modificazioni improvvise del campo magnetico, elettrico o della radioattività locale (emissione di randon); interferenze nelle comunicazioni radio; nervosismo degli animali; variazione del livello delle falde o delle acque costiere; attività vulcanica. Tutte queste manifestazioni hanno trovato riscontro nelle osservazioni e nelle testimonianze, e sono state studiate e confermate dalla ricerca scientifica che è giunta alla spiegazione di ognuna di esse, anche se, in mancanza di consenso unanime, non costituiscono di fatto misure effettivamente riconosciute o adottate sul fronte della previsione. 
Non sono un esperto in materia quindi mi sono limitato ad una specie di copia-incolla o giù di lì, niente di più. Un saluto - Luciano Cremascoli -

sabato 12 marzo 2011

NILLA PIZZI (1919-2011)

NILLA PIZZI, all’anagrafe Adionilla Negrini Pizzi nasce a Sant’Agata Bolognese il 16 Aprile 1919, muore oggi, sabato 12 Marzo 2010 a Milano all’età di 91 anni. Era stata ricoverata in una clinica del capoluogo lombardo alcune settimane fa a seguito di un intervento chirurgico. 
 
Nel 1951 aveva vinto la prima edizione del "FESTIVAL DI SANREMO" con 'Grazie dei fiori'. E' stata l'unica ad aver vinto tutti e tre i premi in un'edizione indimenticabile del Festival, quella del 1952: la Pizzi conquistò l'intero podio con 'Vola colomba', 'Papaveri e papere' e 'Una donna prega'. Record a tutt'oggi mai eguagliato da nessun altro cantante. PAOLO LIMITI: ''E' stata una colonna sonora molto importante per la società dal dopoguerra ad oggi''. PIPPO BAUDO: ''Passava con classe dal genere romantico a quello patriottico e perfino ironico”. Una voce rose e fiori.

A me non resta altro da dire, ha già fatto tutto "Lei", nel primo video con una sua Biografia e, nel secondo, facendoci sentire la sua 'nobile' ... voce. Un saluto – Luciano Cremascoli -

Luciano Cremascoli: LARINGECTOMIA TOTALE (La mia esperienza - Prima Parte)

LARINGECTOMIA TOTALE (La mia esperienza - Prima Parte)

Luciano Cremascoli: LARINGECTOMIA TOTALE (La mia esperienza - Seconda Parte)

LARINGECTOMIA TOTALE (La mia esperienza - Seconda Parte)

Luciano Cremascoli: LARINGECTOMIA TOTALE (La mia esperienza - Terza Parte)

LARINGECTOMIA TOTALE (La mia esperienza - Terza Parte)

venerdì 11 marzo 2011

ALLERGIE ALIMENTARI (a tavola senza paura)


‘Allergie’ ed intolleranze’ alimentari sono a volte confuse tra loro perché entrambe reazioni negative all’ingestione di un alimento, ma sono ben diverse. Le allergie sono causate da una reazione a un allergene (proteina) che entra nell’organismo. La reazione può essere rapida, anche entro un’ora dall’assunzione dell’alimento, oppure può essere più lenta; in questo caso i sintomi possono presentarsi fino a 24 ore dopo e vengono identificati con più difficoltà. Solo pochi alimenti sono responsabili della maggioranza delle reazioni allergiche: nei primi anni di vita, ad esempio, latte vaccino, uova, grano, soia, arachidi, noci, pesce e crostacei sono la causa del 90% delle reazioni; nell’adulto gli alimenti più coinvolti in queste reazioni sono arachidi e frutta secca, crostacei, molluschi, pesce e uova. Chi è allergico ad un alimento lo è sempre e comunque, quindi anche piccole quantità dell’allergene possono scatenare una reazione. Le intolleranze sono invece reazioni causate da un componente di un alimento o dalla mancanza nel nostro organismo di un enzima che lo metabolizzi. Ne è un esempio l’intolleranza al lattosio, che porta a digerire male il latte vaccino. Contrariamente alle allergie, spesso piccole quantità sono tollerate. Per avere certezza di un’intolleranza al lattosio occorre sottoporsi a test specifici, come il “breath test”, presso strutture sanitarie. Ultimamente si è diffusa la credenza che le intolleranze alimentari siano collegate con problemi di sovrappeso, ma le due cose non hanno nessun legame. C’è un vuoto di conoscenze per la diagnosi di molte intolleranze che lascia spazio a mode più disparate e metodi più fantasiosi. Se un effetto sul peso può essere imputato ad un’intolleranza è al limite una riduzione del peso, per la mancata utilizzazione dell’alimento da parte dell’organismo. L’eliminazione dalla dieta di alimenti come cereali e formaggi comporta sempre una perdita di peso, ma certamente non per questioni di intolleranza. <e’ importante la diagnosi di un’allergia od un’intolleranza sia fatta in modo corretto, per evitare diete inutilmente povere e restrittive, con la conseguente perdita di nutrienti importanti; al contrario, un mancato riconoscimento può favorire la ripetuta assunzione di allergeni con possibile aumento dei sintomi. E’ quindi essenziale che i test siano approvati dalle Società di Allergologia o dalla Federazione degli Ordini dei Medici.
Quindi, se si hanno problemi di questo genere si lasci perdere il ‘fai-da-te’, si diffidi sempre dal ‘sentito dire’ e non si dia retta a questo o quell’altro ‘consigliere’ qualunque esso sia ma ci si rivolga al proprio Medico di Base/Fiducia od al proprio Farmacista che sapranno consigliare il giusto percorso da seguire per risolvere nel migliore dei modi il … problema, piccolo o grande che sia. Un saluto – Luciano Cremascoli -  


DUCATI (inaugurazione Campionato Moto GP 2011)

Piazza Maggiore (Venerdì 4 Marzo) gremita di persone, oltre 38 mila i presenti. Sul palco la squadra del cuore e le moto, insieme ad autorità, comici, cantanti e presentatori d'eccezione. Questi sono solo alcuni degli ingredienti che hanno contribuito a rendere indimenticabile la serata di festa per salutare il Ducati MotoGP Team prima della partenza per l'inizio del Campionato Mondiale il prossimo 20 marzo. Come nel 2007 per "Campioni in piazza", anche questo evento ha visto un enorme numero di tifosi e appassionati partecipare alla serie di iniziative che hanno coinvolto la piazza fin dal pomeriggio. Bologna è stata letteralmente invasa da una folla di Ducatisti che si è poi ritrovata in serata in Piazza Maggiore. Valentino e Nicky, prima di raggiungere la piazza, hanno incontrato i dipendenti dello stabilimento di Borgo Panigale. L'entusiasmo con cui sono stati accolti è stato incredibile "E' molto bello essere qua" - ha detto Valentino durante la sua visita oggi in Ducati - "Faremo di tutto per cercare di arrivare davanti e per fare bene. Grazie di tutto il tifo, le moto che fate qui sono bellissime. Mi raccomando continuate a fare un bel lavoro e noi proveremo a fare altrettanto in pista". "E' speciale essere qui" - gli ha fatto eco Nicky Hayden - "ho lavorato per altre aziende ma Ducati è unica, la moto è speciale, le persone che ci lavorano sono speciali, adesso speriamo di regalarvi i risultati che tutti voi meritate". All'appuntamento sotto il grande palco c'erano proprio tutti. Ducatisti da soli o con il proprio club, tifosi provenienti da tutta Italia, bolognesi, curiosi, sportivi e appassionati. Maddalena Corvaglia e Valerio Staffelli, presentatori d'eccezione dello spettacolo, hanno aperto le danze al via vai sul palco di autorità, istituzioni, i comici Giacobazzi e Sgrilli, il gruppo musicale degli Stadio, fino ad arrivare ai veri protagonisti della serata, il team Ducati MotoGP e i suoi piloti, Valentino Rossi e Nicky Hayden, che hanno fatto ingresso in sella alle loro Desmosedici mentre già sul palco erano posizionati i due Monster personalizzati con le nuove grafiche Ducati Corse dedicate ai numeri 46 e 69. "E' stata una giornata davvero fantastica." - ha detto Gabriele Del Torchio, Presidente Ducati Motor Holding, a fine serata - "La piazza gremita che abbiamo visto questa sera parla da sola. La città ha risposto con entusiasmo e, ovviamente, tantissimi ducatisti sono arrivati da ogni parte d'Italia per festeggiare con noi Nicky, Vale e la partenza della stagione MotoGP 2011.  
Ora non ci rimane che attendere il "via", incrociare le dita e, come si suol dire, 'in bocca al lupo' e, che ... 'crepi il lupo!'. Un saluto - Luciano Cremascoli -

mercoledì 9 marzo 2011

TRIPPA ALLA FIORENTINA

Considerando che, viste le temperature, possiamo ritenerci (e lo siamo ancora) in inverno eccovi una ‘ricettina’ semplice semplice tutta invernale che ‘ruberà’ poco più di un’ora (75-80 minuti) del vostro tempo ma farà sicuramente felici coloro che si siederanno a tavola con … voi: “TRIPPA ALLA FIORENTINA”, un classico della cucina toscana che ‘funziona’ sia come primo piatto che come secondo.. Quindi, in ... cucina e .... Buon Lavoro.

INGREDIENTI:

Trippa precotta, andrebbe meglio quella ‘fresca’ ma…(un chilogrammo),

Aglio,

Burro 30 gr.,

Olio di oliva,  

Pomodori pelati (300 grammi,

Vino bianco,

Alloro,  

Carota (una),  

Parmigiano reggiano grattugiato,

Sedano,

Brodo vegetale o di carne,

Cipolla (una),

Pepe macinato.

PREPARAZIONE:

Tagliare la trippa a listarelle sottili,

Lavare la trippa molto bene sotto l'acqua corrente ed asciugarla con cura,  

In una pentola fare soffriggere col burro l'alloro e l'aglio,

Aggiungere al soffritto la cipolla, la carota ed il sedano tagliati a dadini,  

Dopo un paio di minuti aggiungere anche la trippa;

Farla asciugare per bene,

Levare l'aglio dalla pentola,  

Aggiungere il vino alla trippa e farlo completamente evaporare,  

Aggiungere i pomodori pelati,  

Continuare la cottura della trippa bagnandola con del brodo e mescolandola spesso,  Salare e pepare la trippa a piacimento facendole terminare la cottura.

Una volta cotta, spolverare la trippa con del Parmigiano Reggiano,

Lasciatela riposare per almeno Cinque minuti.  



A questo punto, visto il risultato, non resta che sedervi a tavola in buona compagnia e Buon Appetito. Da parte mia, Un Saluto –  Luciano Cremascoli -