giovedì 23 febbraio 2012

ONP IN DIFFICOLTA’ ? (AILAR – Associazione Italiana Laringectomizzati Onlus compresa !)

In calo raccolta fondi ed entrate totali, con timide speranze di ripresa nel 2012 - Aumenta la concorrenza e diminuisce l’attrattività verso nuovi donatori - ROMA, 23 febbraio 2012 – Si è tenuta oggi, presso la Sala STARLIN ARUSH, la presentazione dei risultati della settima rilevazione semestrale dell’indagine  “L’andamento delle raccolte fondi nel terzo settore: stime 2011 e proiezioni 2012” realizzata dall’Osservatorio di sostegno al Non Profit sociale dell’Istituto Italiano della Donazione (IID). L'obiettivo dell’indagine è definire l'andamento delle raccolte fondi e delle entrate delle Organizzazioni Non Profit (ONP) per approfondire il comportamento delle varie fonti di finanziamento quali privati, aziende, fondazioni e pubblica amministrazione, che sostengono il non profit: il loro apporto nel 2011 è diminuito, è aumentato o è rimasto invariato? Quali sono le previsioni per il 2012? L’evento è stato organizzato dall’Istituto Italiano della Donazione in collaborazione con l’Associazione Italiana Fundraiser  ed ha avuto il
patrocinio di Forum Nazionale del Terzo Settore e  CSVnet (Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato). I dati raccolti, su un campione di  163 Organizzazioni Non Profit - statisticamente non rappresentativo ma significativo dell’intero Terzo Settore italiano  - presentano un quadro  a tinte fosche sulle raccolte fondi da privati nel periodo natalizio nonché su tutto l’anno 2011. Le ONP intervistate registrano un calo molto significativo delle proprie  raccolte fondi  da privati (cittadini e imprese)  soprattutto nel periodo natalizio. Rispetto al 2010 infatti  aumentano  di 27 punti percentuali le ONP che hanno sofferto nella raccolta fondi natalizia 2011. Questo dato è  in linea alle  raccolte fondi  sull’intero 2011 che registrano un calo del 26%
rispetto all’interno anno 2010. Le previsioni sul 2012 sembrano delineare un miglioramento sull’intero anno, è infatti il  38% degli  intervistati che dichiara di sperare in un miglioramento sul 2012. Un dato  comunque più basso rispetto alle previsioni di  miglioramento sul 2011, rilevate a gennaio dello stesso anno, che si attestavano intorno al 44%. Se inoltre analizziamo le entrate totali del 2011, comprensive dei  contributi istituzionali della pubblica amministrazione e delle fondazioni  bancarie, i risultati  confermano questo peggioramento: diminuiscono del 21% il numero delle ONP che migliorano le proprie entrate a bilancio. Questi valori fanno pensare a un 2011 tristemente in linea con i risultati del 2009, l’anno più critico registrato nella storia delle nostre rilevazioni. Tra gli  strumenti di raccolta fondi più utilizzati  nel natale 2011 primeggiano il  mailing
cartaceo ed il mailing elettronico, scarsa invece la sollecitazione attraverso strumenti online. Al contrario, per il 2012 le ONP intervistate puntano ad investire sulla raccolta fondi da imprese seguita da eventi pubblici e mailing elettronico. Sembra quindi molto meno strategico l’utilizzo del  mailing  cartaceo  nonostante se ne faccia ancora un uso massiccio. Questo dato è in linea con la ricerca condotta  nel febbraio 2012 da IPR Marketing per ‘Il Sole 24 Ore’, dove si registra un  aumento del 6%, rispetto al 2010,  dell’utilizzo del
bollettino postale inviato  via posta tradizionale e un calo del 3% per l’utilizzo degli strumenti web.
Tra le cause della crisi maggiormente sentite primeggia la difficoltà a reperire nuovi donatori in un clima di concorrenza sempre più forte tra ONP che trattano gli stessi temi. Le ONP sono consapevoli che la crisi si è abbattuta con forza su tutti i livelli della società influenzando la propensione a donare del cittadino privato, come delle aziende. Nonostante questo  però va sottolineato che sono sempre i cittadini privati che, con la loro generosità, continuano a sostenere il non profit, settore strategico per il welfare nazionale. Sembrano infatti i cittadini privati la fonte che riesce a drenare maggiori risorse al non profit: cresce di 22 punti percentuali  la fetta di ONP che dichiara di aver  ricevuto più fondi dai cittadini rispetto alle altre fonti di entrata. D’altro canto, la pubblica amministrazione e le fondazioni bancarie sembrano aver stretto i cordoni della borsa, un andamento che continuiamo a registrare in ascesa già nel confronto 2009 – 2010. Per concludere, quale ‘operatore volontario’ in una’associazione onlus (inutile ripetere quale) , mi auguro che il 2012 sia migliore (visto però l’inizio ho dei seri dubbi in merito) del precedente anno (detto tra di noi, Onorevole Mario Monti, nostro primo Ministro, permettendo – dopotutto un po’ di responsabilità dovrebbe essere anche un po’ … sua. Un saluto. Luciano Cremascoli - 

mercoledì 22 febbraio 2012

TRAPIANTO DI TRACHEA (il laringectomizzato può esserne interessato - coinvolto)

Dopo il trapianto di trachea il Dottor Paolo Macchiarini torna all'estero. Maccarini: "In Italia mi sento preso in giro". Dopo aver eseguito un trapianto di trachea unico al mondo per la tecnica utilizzata, il chirurgo Paolo Macchiarini accetta un incarico a Stoccolma. I pazienti operati con successo all’ospedale Careggi di Firenze stanno bene e sono due giovani donne, "già in fase di dimissione". Dieci ore di operazione e un team di quaranta persone. Ma Macchiarini commenta: "Per me nessuna prospettiva di un incarico e non vedo futuro per i giovani che lavorano con me".
Dr. Paolo Macchiarini
FIRENZE - Paolo Macchiarini ha eseguito con successo un trapianto di trachea in due persone che soffrivano di tumore. E lo ha fatto utilizzando una tecnica completamente innovativa: prima ha lavorato sulla trachea del donatore, eliminando tutte le cellule viventi, e su questa ha predisposto una struttura inerte su cui ha inserito le cellule staminali prelevate dal paziente destinato a ricevere il trapianto. Nonostante il successo dell'operazione, Maccarini sembra essere destinato a diventare l'ennesimo cervello italiano in fuga. "Mi hanno preso in giro - ha detto il chirurgo - ero tornato in Italia perchè chiamato per un progetto innovativo, ma non ho avuto quello che mi hanno promesso. E così oggi ho deciso di abbandonare l'ospedale Careggi di Firenze e di accettare un incarico universitario e clinico al Karolinska Institutet di Stoccolma. Inizierò a settembre la mia attività, sopratutto per offrire ai giovani che lavorano con me una prospettiva concreta. Per le ricerche innovative che sto portando avanti ho bisogno di finanziamenti. Finora, la Regione Toscana è stata l'unica che mi ha finanziato. Ma c'è stata una chiusura evidente del mondo accademico fiorentino nel darmi un incarico: non sono bastate quattro riunioni per decidere sul mio ruolo, al Karolinska invece è stato sufficiente leggere il curriculum per darmi un incarico. La stessa cosa è all'University College di Londra dove mi hanno nominato professore in chirurgia toracica". Eppure gli interventi del 6 e il 13 luglio scorsi sono andati bene. Il decorso delle due pazienti, una di circa 30 anni di nazionalità ceca, l'altra di circa 20 anni, inglese, "è stato privo di complicazioni", si legge in una nota. Le due donne sono in fase di dimissione dall'ospedale e le loro condizioni sono ritenute "soddisfacenti". Nell'intervento sulla paziente inglese, inoltre, è stata eseguita, per la prima volta in Italia, una radioterapia intraoperatoria in corso di trapianto di trachea, coordinata dal professor Giampaolo Biti, per ridurre al minimo il rischio di recidive tumorali. I due interventi sono durati oltre 10 ore ciascuno e hanno coinvolto 40 persone fra chirurghi, anestesisti, infermieri biologi e tecnici, oltre alle equipe del CNT (centro nazionale trapianti) e della protezione civile per il prelievo e il trasporto delle trachee.

La tecnica innovativa utilizzata dal professor Macchiarini ha previsto una fase di preparazione delle trachee chiamata decellularizzazione, per l'eliminazione di tutte le cellule del donatore, che è stata eseguita dalla dottoressa Silvia Baiguera nel Laboratorio di bioingegneria e biologia molecolare della via aerea (Bioair) e nella Banca del sangue placentare di Careggi diretta dal dottor Riccardo Saccardi.

Questa chirurgia, sperimentata per la prima volta, è resa possibile dalla tecnica di preparazione delle trachee bioingegnerizzate da donatore, già messa a punto da Macchiarini in precedenti interventi non oncologici. La tecnica consiste nell'eliminazione di tutte le cellule viventi del donatore dalla trachea per predisporre una struttura inerte su cui inserire cellule staminali prelevate dai pazienti riceventi, poco prima dell'intervento, con l'aggiunta di fattori di crescita: questo evita il rigetto e consente la rigenerazione della trachea. In pratica grazie alle cellule staminali è stato possibile ripavimentare la trachea e favorire la ricostruzione del tessuto interno della trachea. "Si aprono prospettive nuove e straordinarie. Per il futuro è possibile ipotizzare di applicare la stessa innovativa tecnica anche ad altri organi: penso alla laringe o a interventi a livello polmonare", ha detto Macchiarini. "Interventi come questi - ha aggiunto - devono dare fiducia alle persone perché la ricerca ha fatto e fa passi in avanti straordinari. Vorrei sottolineare l'importanza decisiva dell'utilizzo delle cellule staminali e in questo il Centro nazionale trapianti ci ha aiutati molto; e poi anche l'aspetto italiano di questo importante risultato". Macchiarini ha inoltre anticipato che i prossime due pazienti, che saranno operati con la stessa innovativa tecnica, sono due donne toscane. 

A questo punto non ci sarebbe altro da fare per chi è deputato a questi ‘problemi’, cominciando dal nostro Primo Ministro Professor Mario Monti (prof. In Economia e Commercio quale Cattedratico, nulla a che vedere con la Medicina) anche alla luce degli ultimi fatti del Pronto Soccorso dell’Umberto 1° di Roma, della ragazzina deceduta a seguito di una tonsillectomia e molti altri (troppi per elencarli tutti) una seria riflessione ma, forse, più che riflettere si dovrebbe ‘provvedere’ al più presto prima che sia troppo tardi o che si venga definiti Paese da ‘terzo mondo’; se continuiamo di questo passo saranno i cosiddetti paesi del terzo mondo che guarderanno noi (Italia, nell’Europa Unita) dall’alto in basso. Un saluto. Luciano Cremascoli -

mercoledì 8 febbraio 2012

COME SIAMO RIDOTTI ! (stiamo toccando il fondo…)

un marchio tatuato sul corpo in cambio di un modesto sconto 
MARCHIATI a vita per risparmiare il venti per cento. Anche questo a vita. È la trovata senza precedenti dei creativi della Marc Ecko Enterprises, gruppo globale di Lifestyle&Entertainment di culto. Che offre uno sconto permanente su tutti i prodotti del brand a chi si fa tatuare uno dei due logotipi del marchio. L'offerta è valida solo se il tatuaggio è indelebile. Ed è eseguito a regola d'arte, con tanto di certificazione. Colori, dimensioni e sfondi sono a scelta del cliente. Che deve semplicemente scaricarsi i loghi da internet e andare a farsi imprimere sull'epidermide quello prescelto. Non più di uno perché, recita il regolamento, l'offerta non è cumulabile. Né, ovviamente, cedibile. In compenso riscuotere il bonus è semplicissimo. Basta andare alle casse degli Ecko stores, presenti in USA e Portorico, ed esibire il marchio. Ovunque esso sia. Bicipiti o glutei, lato A o lato B, poco importa. In questo modo i fanatici del brand si trasformano automaticamente in spazi pubblicitari viventi. E, a giudicare dalle foto pubblicate sul sito ufficiale della casa, i testimonial non si mostrano certo avari di sé. Niente furbate, come loghetti infinitesimali, mimetizzazioni escheriane, ologrammi indecifrabili. No, i volontari del rinoceronte si sono dati senza risparmio. Offrendo ampie superfici della loro pelle. Forbici sartoriali che scintillano su schiene iperbolicamente palestrate, rinoceronti che galoppano trionfalmente su pettorali ampi come praterie.  
Tutto questo, va bene ricordarlo, va oltre la semplice pubblicità. È un patto per l'eternità scritto a caratteri indelebili. Che intercetta i nuovi usi e costumi delle tribù contemporanee e li mette al servizio di una strategia di vera e propria identificazione tra il marchio e la persona. Un cortocircuito fisico ed emotivo che tocca profondamente la sensibilità contemporanea. Facendo leva sulla passione dilagante per il tatuaggio, che negli States ha raggiunto livelli da primato. Secondo una stima recente del quotidiano Usa Today il ventiquattro per cento della popolazione tra i diciotto e i cinquant'anni ne ha almeno uno. A conferma del fatto che oggi, nella società dell'immagine, il corpo nudo e crudo non significa abbastanza. E che certe forme di estetizzazione di sé sono a tutti gli effetti un nuovo linguaggio criptato, un sistema di geroglifici planetari ormai ampiamente trasversali, interclassisti, intergenerazionali. Una volta a incidersi segni e disegni sulla pelle erano solo le umanità stigmatizzate e marginali. Come carcerati, zingari, malviventi. Oppure gruppi che si scrivevano addosso la propria appartenenza sociale, come nelle tribù primitive. Che spesso si distinguevano le une dalle altre proprio dal tipo di colori e simboli che facevano assomigliare uomini e donne ad altrettante carte da gioco. Oggi il mondo tribale e quello globale si toccano sempre più da vicino. E si scambiano codici e segnali fino a confondersi. Fino a far combaciare i lembi più estremi della storia. Nell'idea di una fidelity card incarnata, incisa sulla pelle vita natural durante, riaffiora l'orizzonte arcaico della marchiatura. Non è un caso che il significato originario del termine brand sia proprio il marchio a fuoco impresso sui capi di bestiame e sul corpo degli schiavi. Un'impressione viva che la società dell'individualismo di massa rende però volontaria e personale. Trasformando ciò che sembra un residuo di passato in un annuncio di futuro. Un futuro anteriore nel vero senso della parola. Perché rideclina gli elementi tradizionali di queste pratiche, che servono a riconoscersi, a dichiararsi, a identificarsi, a differenziarsi, secondo le regole della nuova grammatica globish. Che cambia senso a quei codici particolari e li rende universali. Li replica all'infinito, traducendo antichi caratteri etnici e locali nell'alfabeto somatico di un'inedita comunità immateriale. Non più face to face ma face to facebook. Questo è il vero problema del presente. Rimanere unici senza rimanere soli. Ecco perché basta l'offerta di un misero venti per cento a convincere dei testimonial a vendersi anima e corpo. Roba da pazzi, o no ? Ad ogni modo, contenti loro, a me più di tanto non interessa. Allora perchè lo ho postato ? Per fare presente ad altri, oscenità di questo tipo esprimendo in tal modo il  mio .... disgusto. Un saluto. Luciano Cremascoli - 

martedì 7 febbraio 2012

AMIANTO DETERIORATO ABBANDONATO (dove ? Ma in una … caserma)

amianto abbandonato al proprio (?) ... destino
IL BLITZ DI DIVERSE ASSOCIAZIONI FIORENTINE CONTRO L'ETERNIT. 

Firenze, 6 febbraio 2012 - Sono stati trovati 200 metri quadrati di amianto deteriorato nel corso di un blitz all'interno di una caserma abbandonata in via Tripoli, realizzato da Occupy Firenze, Movimento di Lotta per la Casa, Circolo Anarchico, Brigate di Solidaridetà Attiva ed altre associazioni fiorentine. ''La zona è ad altissimo rischio di esposizione alle fibre di amianto, causa, tra l'altro, di carcinomi polmonari, tumori del tratto gastro-intestinale, della laringe e non solo''.

Il materiale, si spiega in una nota, ricopre le tettoie del cortile della caserma e in parte è accumulato a terra, senza protezioni. ''Un esperto del settore da noi convocato - informano gli autori del blitz  - ha dichiarato la zona ad altissimo rischio di esposizione alle fibre di amianto, causa, tra l'altro, di carcinomi polmonari, tumori del tratto gastro-intestinale, della laringe''.''Occupy Firenze - conclude la nota - prosegue nell'opera di denuncia dello stato di abbandono doloso del bene pubblico e del rischio a cui sono esposti gli abitanti del quartiere di Santa Croce e della città''.
N.B.: Articolo tratto da pagine web de "la nazione.it".
ormai lo troviamo (l'eternit) abbandonato ovunque
Personalmente non aggiungo altro se non soffermarmi, quale laringectomizzato (ossia l’aver subìto l’asportazione della laringe e relative corde vocali con conseguente perdita dell’uso della parola – parola poi recuperata seguendo appositi corsi di rieducazione, si parla ma sempre senza le corde vocali – causa tumore) sul fatto che ora NON sono più le forze dell’ordine ad individuare quindi perseguire o segnalare a chi di dovere irregolarità (civile o penali che siano) ma bensì il cittadino sotto forma di associazioni ed, guarda caso, in quest’occasione (se così la si può chiamare – non penso sia l’unica…) l’irregolarità o reato é proprio ‘a casa’ (in essere od in disuso la cosa non cambia di molto) di chi queste regole (o leggi che siano) le dovrebbe far rispettare: in una caserma militare. Non dimentichiamoci che questo non è e non sarà ne il primo e nemmeno l’ultimo caso di ‘noncuranza’ delle norme legislative e di ‘estrema superficialità’ di chi dovrebbe provvedere a tutelare la salute propria ed altrui. Un saluto. Luciano Cremascoli - 

venerdì 3 febbraio 2012

SAN BIAGIO (protettore dei Laringectomizzati - venerdì 3 febbraio 2012)

San Biagio Martire
Poche parole solo per ricordare che oggi, Venerdì 3 Febbraio è San Biagio, protettore dei cardatori, dei materassai, dei suonatori di strumenti a fiato, degli otorinolaringoiatri, di tutti noi che abbiamo una gola, degli animali e delle attività agricole. San Biagio, nella sua qualità di Medico, in particolare per la guarigione dalle malattie della gola, è tra i quattordici Santi ausiliatori. Durante la sua celebrazione liturgica, in molte chiese i sacerdoti benedicono le gole dei fedeli accostando ad esse due candele; per questo è anche patrono degli ammalati della gola e degli otorinolaringoiatri. Personalmente come ‘Laringectomizzato’ non potevo di certo dimenticarmi di … LUI. La più antica citazione scritta sul santo è contenuta nei Medicinales di Ezio di Amida, vissuto nel VI° secolo. A riguardo dei mali di gola, nella traduzione latina di Giano Corsaro dell'opera del medico greco, si legge: «Se la spina o l'osso non volesse uscire fuori, volgiti all'ammalato e digli «Esci fuori, osso, se pure sei osso, o checché sii: esci come Lazzaro alla voce di Cristo uscì dal sepolcro, e Giona dal ventre della balena.» Ovvero fatto sull'ammalato il segno della croce, puoi proferire le parole che Biagio martire e servo di Cristo usava dire in simili casi “O ascendi o discendi” ».
la Preghiera di e per San Biagio Martire
Per oggi e per ora, vista anche l'ora (mi si scusi il giro di parole) è ... tutto. Un saluto. Luciano Cremascoli -

IL LARINGECTOMIZZATO PRIMA DI TUTTI E DI TUTTO (la sua rieducazione – non solo alla parola –è una nostra priorità)

da sinistra: il Prof. Nino Primo Parolari (ORL e Pres.Onorario Sez. Ailar di Treviglio,
Roberto Leoni (Presidente della Sezione),
Dr. Nico Paolo Paolillo (ORL Foniatra).
Partendo da questo presupposto ecco che oggi andrò a ‘parlarvi’ di questa giornata (e non solo) vista dall’interno dell’AILAR (associazione italiana laringectomizzati – onlus) che, come si è detto nella ‘testata’ e nel mio post in questo Blog del 28 scorso non si occupa (sia l’ailar che le altre associazioni del settore) alla sola rieducazione alla parola. La fredda prima mattina di Domenica 22 Gennaio non prometteva nulla di buono alla con le sue strade ghiacciate (un classico in quel della Pianura Padana in questo periodo) che ha ‘accompagnato’ in particolar modo coloro che provenivano da lontano (ed erano parecchi a dire il vero giunti da fuori provincia per non dire fuori regione) creandogli non poche difficoltà ma caparbi  pur di partecipare (laringectomizzati, soci iscritti all’associazione, parecchi dei quali con incarichi di rilievo, parenti ed amici dei soci, simpatizzanti, autorità, giornalisti, fotografi e.....perchè no, qualche curioso). E’ bastato però lo spettacolare ed incantevole  scenario con la sua calda atmosfera simile ad una piccola cattedrale qual’è l’Auditorium della Banca di Credito Cooperativo (detta più tradizionalmente anche   Cassa Rurale) di Treviglio per far dimenticare ai presenti che eravamo ancora  nel bel mezzo dell’inverno, quindi, qualche difficoltà era d’obbligo e dare il via ai Lavori dell’Assemblea/Convegno della Sezione AILAR di Treviglio, per tradizione detta di San Biagio, nostro Santo protettore. Non prima poteva mancare la recita della Santa Messa celebrata (sempre nell’auditorium) dal nostro assistente spirituale Don Tonino Bini. Il Presidente della Sezione di Treviglio, Roberto LEONI, saluta e ringrazia tutti i presenti dando l’avvio ai lavori proponendo il Prof. MINO PRIMO PAROLARI (Otorinolaringoiatra e Presidente onorario della Sezione) a presiedere la seduta odierna; questi dà immediatamente il “via” ai lavori (il tempo già stringe – si è in ritardo sulla tabella di …  marcia) salutando tutti i presenti tra i quali il Rag.  Gianfranco  Bonacina (Presidente della Banca che ci ospita), il Sindaco di Treviglio Giuseppe Pezzoni accompagnato dall’Assessore dei Servizi Sociali Pinuccia Zoccoli Prandina con attestazioni di stima, simpatia e vicinanza, la dottoressa Luisa Bonetti, Psicologa dell’ospedale consorziale Treviglio-Caravaggio. Ultimo ma non per questo privo di rilevante rilievo e particolarmente apprezzato l’intervento del Dr. Nico Paolo Paolillo (D.M. ORL – Responsabile Servizio Foniatria Ospedale Merate-Lecco nonché Teatro alla Scala di Milano – Collegium Medicorum Theatri) il quale ha presentato non solo con proprietà di linguaggio ma anche con esemplificazioni visive, la “gestione multidisciplinare nella presa in carico del paziente laringectomizzato”. A questo punto vista l’ora ormai tarda il Prof. Parolari suggerisce, e tutti a questo punto concordano, di chiudere i lavori ed invita i presenti al Pranzo Sociale al Ristorante ‘Nuova Fonte’ di Caravaggio dove un ricco menù ci attende.
Non và dimenticato il taglio della tradizionale torta e l’estrazione della Lotteria di S. Biagio con ricchissimi e numerosi premi, il tutto accompagnato dall’orchestra “musicalmente Tina” concedendo in tal modo , ai numerosi appassionati, frenetiche o distensive danze sino al tardo pomeriggio. Il sole è ormai calato da un bel po’, è giunta l’ora di far ritorno verso le nostre case ormai stanchi ed un po’ frastornati ma soddisfatti per la giornata trascorsa insieme congedandoci e scambiandoci gli auguri di buon lavoro per i prossimi mesi, ci diamo appuntamento per il San Biagio del prossimo anno.
il 'gruppo' di Laringectomizzati, parenti ed amici al conviviale

La giornata finisce qui ma non l’attività della Sezione Ailar di Treviglio. Dopo qualche giorno (venerdì 27) un gruppo di Laringectomizzati con i loro famigliari è partito per una ‘tre settimane’ di soggiorno marino in una nota località Ligure dove potranno ritemprarsi (allontanandosi dalla gelida ed umida Pianura Padana); anche in quell’occasione avranno modo di frequentare quotidianamente la Scuola di Rieducazione alla Parola (i loro Maestri-Rieducatori sono al loro seguito) e le terapie di ‘massaggi bio-naturali’ che tanto sollievo danno ai laringectomizzati (non solo a loro) fatti magistralmente dalla 'nostra' Operatrice Sara Villa per l’occasione trasferitasi con armi e bagagli (tutte le sue attrezzature – misteriose bottigliette contenenti altrettante misteriose profumatissime e benfiche essenze) in quel di Ponente della Liguria. Oltre a quello (scuola, massaggi, passeggiate in riva al mare ed una qualche gitarella organizzata al momento) non mancheranno festicciole (sempre con l’immancabile orchestra che garantisce balli e divertimento) in occasione di San valentino e Carnevale e una qualche altra ‘diavoleria che s’inventeranno. Nel frattempo la Scuola di Treviglio continua la sua attività in quanto non tutti, per le più svariate ragioni hanno potuto od erano nelle condizioni di ‘seguire’ il gruppo. Alcuni raggiungeranno i ‘vacanzieri’ in questi o nei prossimi giorni con mezzi propri. 
l'Hotel che ospita i Laringectomizzati con i loro famigliari, rieducatori, ed amici
il gruppetto in 'vacanza' in una foto dello scorso anno
lo scorso anno non si sono fatti mancare il 'mini-panettone', 
in occasione di San Biagio, nostro protettore, 
offerto da una pasticceria locale (non se lo faranno mancare nemmeno quest'anno...).

Ed io ? Probabilmente un qualche giorno di meritato riposo (dopo un anno di ‘lavoro’, sia pur quale volontario) me lo prenderò non prima di aver ottenuto il ‘permesso’ (senza quello non ci si può muovere - ormai ‘comandano’ loro) dai miei ‘allievi’ laringectomizzati della Scuola presso l’ospedale in cui 'opero', l'Ospedale Maggiore di Crema-Cremona. Ora mi fermo qui, alla prossima. Un saluto. Luciano Cremascoli -