venerdì 24 ottobre 2014

LARINGECTOMIZZATO - TURNI DI PAROLA (Una corretta modalità d'interloquire - Non solo 'bon ton')

Nel mio solito girovagare notturno per il web, riviste e materiale vario mi sono imbattuto in un interessante articolo (vedesi immagine) pubblicato nel Periodico dell’AOIMdV Onlus (Associazione Oncologica Italiana Mutilati della Voce) di Verona.
In quest’articolo si puntualizza di come il Laringectomizzato si possa trovare in difficoltà nell’eprimersi (dovere/volere parlare) sia in famiglia che tra amici nonché con estranei.
Questo accade quando non viene rispettato il “turno di parola” ovvero quando ci si approfitta di un momento di pausa dell’interlocutore per ‘toglierli’ la parola.
Il Laringectomizzato, soprattutto quando non è ancora padrone della propria voce necessita dei suoi tempi, tempi più lunghi di un ‘comun parlante’ (mi sia consentita l’espressione) quindi tutti dovrebbero essere ben accorti che mentre un Lary sta parlando (è una regola dettata anche della buona creanza, educazione o ‘bon ton’) per nessuna ragione va interrotto sino a quando è esso stesso a far cenno di aver concluso quindi cede la parola ad altri. Questo accade soprattutto nelle classiche discussioni da Bar, tra amici quando la discussione, magari anche sciapa, si fa calda; a questo punto, a meno che il nostro Lary non abbia una corporatura più che robusta e sappia anche usare le maniere forti (per non dire  i muscoli… - in questi casi ci vorrebbero ma il sopracitato bon ton verrebbe accantonato…) NON riuscirebbe a dire una parola.
Questo lo porterebbe a chiudersi sempre più rifiutando qualsiasi forma di dialogo tornando così piano piano all’immediato post intervento chirurgico dove si esprimeva a gesti, scrivendo o con il labiale e solo in casi di estrema necessità. Il lavoro di Rieducazione a quel punto svanirebbe.
Per concludere, famigliari ed amici di Laringectomizzati, imparate a parlare il meno possibile in presenza di un Lary, lasciate parlare lui anche se lo farà a fatica (magari inizialmente), evitate di sostituirsi a lui nel parlare per aver capito sin da subito quel che vuol dire e se vedete che non partecipa alla discussione (magari si sente accantonato o non all’altezza di colloquiare) invitatelo a parlare ma soprattutto gli si dia… TEMPO.
Un saluto -
P.S.: per facilitare la lettura ho trascritto letteralmente il contenuto dell’immagine nel commento appena sotto questo post - 
- Ecco quanto scritto (quasi un copia-incolla) nell’articolo di cui all’immagine sopra; questo per facilitarne la lettura a chi dovesse incontrare problemi.
Un saluto -
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TURNI DI PAROLA – UNA CORRETTA MODALITA’ DI INTERLOQUIRE – NON SOLO “BON TON” – Dr.ssa Emanuela Rado.


Nei molteplici articoli pubblicati finora, abbiamo parlato della Laringectomia Totale sia sotto il

profilo medico che riabilitativo, analizzando un po’ tutte le sue sfaccettature e cercando di illustrare le diverse strategie atte ad affrontare al meglio le complicazioni che derivano da questo tipo di intervento per ridurre il più possibile le conseguenti limitazioni.

Allo stato attuale ci sembra che, per quanto concerne la riabilitazione logopedica, non ci sia più nulla di nuovo da aggiungere anche se, in realtà, c’è ancora un tema che mi sta a cuore trattare, da sempre poco considerato e del quale non si è mai sottolineata sufficientemente l'importanza:

quello del RISPETTO DEL TURNO DI PAROLA, soprattutto dialogando con soggetti laringectomizzati.

Di per sé, nella comunicazione quotidiana attuale il rispetto de1l”alternanza delle pause è un concetto caduto in disuso e quasi dimenticato, sia nell’ambito familiare che sociale. Un esempio

evidente è offerto dalle trasmissioni televisive nelle quali si parla tutti insieme, uno sull’altro,

urlando e... senza capire nulla. Questa modalità comunicativa non risponde certo a un concetto di scambio efficace ed efficiente di informazioni!

Il rispetto dell’alternanza dei turni di parola pertanto non è solo un comportamento suggerito dal bon ton ma è la modalità corretta per interagire con un qualsiasi interlocutore e se ciò è fondamentale e irrinunciabile per chi non è affetto da disturbi fonoarticolatori, figuriamoci

l'importanza che ciò ricopre per chi ha problemi a 'farsi sentire ”.

Spesso i soggetti laringectomizzati lamentano di riuscire raramente a completare la loro anche breve comunicazione all’interno di una seppur semplice discussione poiché, durante le fasi di rifornimento d”aria, l’interlocutore tende a inserirsi, rubando loro la parola.

Ora, bisogna considerare che,soprattutto nell’immediato postintervento, la comunicazione verbale in un soggetto laringectomizzato subisce delle modificazioni importanti:

- è rallentata in velocità,

- sono presenti pause prolungate perché il rifornimento d’aria non è ancora un meccanismo automatizzato,

- la sonorità è scarsa,

- le parole vengono pronunciate singolarmente e non in un fluire continuo che consente di completare la frase.

Interrompere spesso un soggetto che fatica a comunicare sia sotto il profilo tecnico che emotivo è estremamente deleterio e talvolta, ma purtroppo molto più frequentemente di quanto non si possa credere, può essere gravemente penalizzante soprattutto per quanto concerne l’aspetto psicologico.

Il sentirsi continuamente interrotti e bloccati nei faticosi tentativi di instaurare una seppur limitata comunicazione, il venire anticipati in ciò che gli altri credono si voglia esprimere (e che spesso non trova corrispondenza reale), la negazione a realizzare quella funzione vitale innata che è l’espressione del sé, dei propri pareri, bisogni e opinioni, può portare al limite estremo di rifiutarsi ad apprendere qualsiasi tecnica per comunicare, primo passo verso la depressione, la chiusura in sé stessi e... tutto quello che ne consegue.

Quindi, poniamoci una domanda: se un mio familiare reduce da una Laringectomia Totale,

dopo qualche tempo rifiuta il trattamento riabilitativo e non vuole piu’ “IMPARARE A PARLARE” è un po” anche colpa mia, dell’entourage che frequenta?

Se sì, è opportuno adoperarsi per cambiare immediatamente atteggiamento e per sensibilizzare chi ci circonda.