Scrive la Dottoressa Marzia Ruggeri – Otorinolaringoiatra:
La disfonia è un disturbo qualitativo e quantitativo della voce che va dalla raucedine fino all’afonia. In pratica con il termine disfonia si intende la difficoltà nel produrre una voce “normale”. Le cause di disfonia sono molteplici: dalla più banale, quale può essere la “laringite”, per un comune processo infiammatorio rino-faringeo, a cause più serie, prima fra tutte il cancro della Laringe. Tra questi estremi esistono innumerevoli situazioni che si manifestano con una alte- razione nella qualità della voce. Una corretta diagnosi comporta innanzitutto una adeguata indagine anamnestica, incentrata soprattutto su: età del paziente ed epoca di insorgenza della disfonia – modalità di esordio della disfonia – attività professionale – ambiente lavorativo e domestico – consumo di tabacco e bevande alcoliche – Il passo successivo consiste nella visita vera e propria. La laringe viene ispezionata mediante un laringoscopio flessibile a fibre ottiche introdotto dal naso oppure mediante l’uso di endoscopi rigidi angolari che vengono introdotti dalla cavità orale. La Laringoscopia è una procedura indolore praticata ambulatorialmente senza l’uso di anestetici che permette di vedere direttamente le corde vocali nella loro morfolo- gia (noduli, polipi, neoformazioni) e nella motilità (paralisi cordali) permettendo di eseguire un’indagine diagnostica più accurata. Sicuramente il lieve “fastidio” che eventualmente i soggetti più “sensibili” possono avvertire è di gran lunga superato dal beneficio diagnostico che fornisce la metodica. Spesso una disfonia può essere causata da processi infiammatori acuti come le laringite o da traumi sulle corde vocali stesse dovuti a sforzi eccessivi ed improvvisi (urlo). Particolari situazioni, caratterizzate da un intenso uso della voce (insegnanti, persone a contatto con il pubblico…) o ad un’errata impostazione della voce o la con- tinua presenza di fattori infiammatori (fumo, alcool o reflusso gastro-esofageo), possono causare disfonia in seguito alla formazione di polipi o noduli. Questi sono formazioni benigne che insorgono sul punto di maggiore stress formando come dei “calli” sulle corde vocali.
Una disfonia che dura più di 15 giorni non deve essere ignorata: dopo aver tentato terapie prescritte nel sospetto di una laringite, è bene consultare uno specialista otorinolaringoiatra che, attraverso la fibroscopia laringea, può confermare o meno il sospetto clinico. Spesso infatti neoformazioni benigne, precancerose o maligne sono la vera causa della disfonia. In Italia si contano circa 5.000 nuovi casi l’anno di tumore alla laringe tra gli uomini e 500 tra le donne. Per i fumatori il rischio è aumentato di circa 6 volte. I forti bevitori rischiano da 10 a 100 volte di più, rispetto a chi non ha mai bevuto alcolici. Particolarmente pericolosa è l’associazione fumo-alcool. Anche l’esposizione al “fumo passivo” aumenterebbe sensibilmente il rischio di sviluppare una neoplasia laringea (dal 10 al 20%). Concludendo, ecco i sintomi ai quali occorre prestare attenzione ed in presenza dei quali è opportuno rivolgersi al medico specialista: se si nota un abbassamento di voce immotivata, voce che diventa roca, un mal di gola cronico (oltre le due settimane) - se si ha difficoltà a deglutire associata, a volte, ad alterazioni del timbro di voce, difficoltà ad emettere suoni e dolore irradiato verso l’orecchio, un gonfiore al collo. In questi casi una semplice Laringoscopia in pochi minuti potrà dirimere un eventuale dubbio.
Dunque, come diceva mio nonno: “uomo avvisato mezzo salvato”. Naturalmente la ‘massima’ del nonno non esclude che anche la donna non debba sottovalutare il ‘problema di un’eventuale disfonia anche se le statistiche evidenziano che ogni cento casi di ‘tumore laringeo’ (solo per fare un esempio al limite) solo 10 riguardano donne per quelle ragioni ovviamente immaginabili. Ci si regoli di … conseguenza e, in bocca al lupo. Un saluto -