martedì 17 maggio 2011

IL DIFENSORE CIVICO (può…servire)

Il difensore civico è una figura di garanzia a tutela del cittadino, che ha il compito di accogliere i reclami non accolti in prima istanza dall'ufficio reclami del soggetto che eroga un servizio. In Italia, il difensore civico comunale, è stato soppresso dall'art 2 comma 186 lettera a) della Legge 191/2009, dal Decreto Legge 2 del 2010, convertito in Legge 42 del 2010. È detto anche ‘ombudsman’, termine che deriva da un ufficio di garanzia costituzionale istituito addirittura in Svezia nel lontano 1809 e letteralmente significa “uomo che funge da tramite”. All’interno della dottrina giuridica l’istituto dell’ombudsman e la sua evoluzione sono ancora fonte di discussione. Se parte di essa ritiene che si possa parlare di difensore civico in senso proprio soltanto a partire dal XIX secolo, prendendo quindi come riferimento il primo ombudsman, quello nato in Svezia, esiste un’altra parte della dottrina che invece fa risalire questa particolare istituzione a tempi remoti. Ma siamo più pratici e vediamo a cosa ci può ‘servire’, come ci può aiutare e quali problemi ci può o non ci può aiutare a risolvere. Il tutto lo si può trovare nelle immagini che seguono:


Per saperne di più e più dettagliatamente l’indirizzo internet è: www.difensorecivico.lombardia.it .Naturalmente questo indirizzo riguarda la Regione Lombardia ma va ricordato che il Difensore Civico è presente in quasi (purtroppo c’è quel … quasi) tutte le Regioni Italiane; viene consigliato di consultare l’indirizzo internet sopracitato per sapere come contattare il Difensore Civico di Regioni diverse dalla Lombardia. Inoltre lo stesso Difensore Civico è presente in tutti i Paesi dell’Unione Europea. Il mio personale augurio è che non se ne abbia la necessità ma, in caso contrario, si sappia che ci si può rivolgere fiduciosamente ad esso. Un saluto. Luciano Cremascoli -


sabato 14 maggio 2011

LARINGECTOMIA TOTALE (presa in carico – corso)

Ho ricevuto la locandina di questo Corso (o Giornata di Formazione che dir si voglia) e, così come l’ho ricevuto la ‘presento’ integralmente (mi sono preso la libertà di ‘eliminare’ nomi e loghi di sponsor – nel mio Blog, per evitare ‘problemi’ di sorta, evito ogni forma di pubblicità diretta od indiretta che sia eccezion fatta che per Associazioni di Volontariato e/o simili). 

Se qualcuno fosse interessato a parteciparvi o ad avere più dettagli, nelle immagini-locandina può trovare tutto quello di cui può necessitare. Una piccola osservazione mi sia concessa: non capisco se trattasi di errore di trascrizione da parte di chi si è occupato della stesura della lettera di ‘presentazione’ (la seconda immagine), di stampa od altro ma, il sostenere, ad esempio, che un Laringectomizzato “non può starnutire, soffiare il naso” (ho trascritto testualmente) mi pare frutto di 'incompetenza' (me lo si consenta) in materia. Chi lo sostiene (io) NON è un Medico, Infermiere, Logopedista od altro ma un Laringectomizzato (subìto un intervento di Laringectomia Totale con svuotamento monolaterale) che si occupa, quale Volontario di Rieducazione alla Parola di Laringectomizzati presso il Reparto di ORL dell’Ospedale Maggiore di Crema (Cr) che al bisogno starnutisce, si soffia il naso ed altro. La mia non è altro che una precisazione (lungi da me l’intenzione di polemizzare) onde evitare di trarre in inganno il lettore (in genere neo-laringectomizzati, persone in procinto di subìre un intervento del genere, loro famigliari ed amici) che potrebbe trarne conclusioni non veritiere e fuorvianti della realtà. Un saluto. Luciano Cremascoli - 


venerdì 13 maggio 2011

CARAFFE FILTRANTI (per acqua del rubinetto)

Sono inutili e in alcuni casi peggiorano la qualità dell'acqua le caraffe che vengono utilizzate per filtrare l'acqua potabile del rubinetto. 
E' quanto emerge dalle analisi di laboratorio disposte dal Procuratore aggiunto di Torino, Raffaele Guariniello, lo scorso febbraio. Il pm oggi ha trasmesso i risultati al ministero della Salute e all'Istituto superiore di sanità. Ora toccherà a loro decidere se prendere o meno provvedimenti. A Torino proseguirà intanto l'inchiesta giudiziaria, avviata sulla base di una denuncia presentata da ‘Mineracqua’, la Federazione Italiana delle Industrie delle Acque Minerali, che aveva già fatto svolgere analisi dall'Università La Sapienza di Roma. I reati ipotizzati dalla procura di Torino sono frode in commercio e commercio di sostanze alimentari nocive per la salute pubblica. Al momento non vi è alcun indagato. Le caraffe sottoposte ad analisi promettono di abbattere i livelli di cloro e la durezza dell'acqua del rubinetto tramite un filtro che funziona a carbone attivo e resine a scambio ionico. «Per quanto riguarda la durezza - ha spiegato oggi Guariniello - le analisi hanno mostrato che è vero che si abbattono i livelli di calcio e magnesio, ma anche che il filtro non va usato se la durezza dell'acqua è inferiore ai 19 gradi francesi, come per esempio in provincia di Torino. In questo caso è inutile». Al contrario, emergono sostanze che non sono presenti nell'acqua del rubinetto. «In alcune caraffe - ha riferito Guariniello - il Ph dell'acqua sale a livelli fino a 9.5, contro un limite di legge di 6.5 e con questo livello di acidità sarebbe non potabile. Poi appaiono tracce di ammonio, sodio, potassio e argento in valori superiori a quelli dell'acqua del rubinetto. Non sono pericolosi - ha sottolineato - ma sicuramente l'acqua non è migliorata». In sintesi, secondo Guariniello «la situazione deve essere valutata con attenzione dall'autorità sanitaria competente».

In attesa che le Autorità competenti si pronuncino, affidiamoci a delle comunissime Acque Minerali (conosciute o meno, costose od economiche che siano – non c’è che il problema della scelta) che troviamo sugli scaffali di ogni Centro Commerciale o Negozio che sia od al limite all’ancor più comune ed economico e non ultimo, ma da non sottovalutare, sempre disponibile (si supera così anche il ‘problema’ trasporto e smaltimento contenitori, di plastica o vetro che siano) … rubinetto. Quindi, per ora, meglio non farci ‘tentare’ da queste miracolose ‘caraffe’ che qualcuno chiama e/o pubblicizza ‘della salute e del portafoglio’. Non dimentichiamoci che la buona condizione fisica (salute) di ognuno di noi è “unica” ed abbiamo il dovere-obbligo di dedicargli, nel nostro ed esclusivo interesse (anche di chi ci sta intorno) la massima attenzione partendo da elementi tanto comuni quanto indispensabili per la nostra ‘buona salute’ quali l’aria e, come in questo caso, l’ACQUA. Preciso che questa ‘notiziola’ non è una mia creazione dell’ultima ora ma è un qualcosa che già ‘gira’ sul web (vedesi ad esempio ‘ilmessaggero.it’, tanto per citarne uno) da qualche tempo e mi auguro che chi di competenza vada a fondo alla cosa togliendo ogni sorta di dubbio a tutti nell’interesse di tutti; produttori di ‘caraffe filtranti-depuranti’, produttori di Acque Minerali ma soprattutto comuni consumatori che giustamente si preoccupano della propria salute. Un saluto. Luciano Cremascoli - 

giovedì 12 maggio 2011

MERCI E PERSONE PER MARE (viaggiare sul)

Le chiamano ‘autostrade’ del mare e sono ormai da anni al centro del dibattito sulla politica dei trasporti nel nostro Paese. Consentono di inquinare di meno (sono migliaia i Tir che i traghetti ogni anno tolgono dalle nostre strade), di generare economie (i centri intermodali non sono solo stoccaggio, ma punti di creazione di valore aggiunto), di accelerare i tempi di veicolazione delle merci ed ultimo, ma per questo non meno importante, direi sostanziale, rilanciare la portualità. Ma in attesa che la politica definisca un piano organico le compagnie di navigazione sono andate avanti ed hanno prodotto vantaggi anche per chi viaggia in nave per diletto (vacanze). 

Oggi infatti in Italia ci sono diverse tratte come la ‘Napoli Palermo’ oppure la ‘Genova Napoli Catania’ od ancora la ‘Livorno Salerno Palermo’ o la ‘Voltri Termini Imerese’ che in venti ore percorre praticamente tutta l’Italia stessa ed hanno cambiato il volto del viaggiare e/o del trasportare. Ovviamente restano capisaldi della movimentazione delle merci e del trasporto passeggeri, tutte le rotte che collegano l’Italia con le principali destinazioni mediterranee: Grecia, Spagna, Malta, Marocco, Tunisia, Croazia, Albania, Francia, solo per citarne alcune. Lungo queste direttrici vi sono operatori che si stanno specializzando (Grimaldi, Grandi Navi Veloci, Tirrenia, Super Fast Ferriers, Jadrolinea, T-Link, Snaw, Blu Line, Adria Ferreies ed altre). Ma un altro elemento da tenere in considerazione è che oggi i traghetti stanno prendendo il posto degli aerei (i primi meno veloci dei secondi ma senza dubbio un altro modo di ‘vivere’ la vacanza viaggiando o se si preferisce, ‘viaggiare’ vivendo la vacanza per raggiungere i luoghi della vacanza stessa) nel valorizzare nuove mete turistiche. Un buon motivo per programmare una vacanza insolita e piacevolissima, traghetto incluso. E visto e considerato che ormai l’estate è alle porte, facciamoci un … pensierino. Un saluto. Luciano Cremascoli -  

lunedì 9 maggio 2011

VOLONTARIATO (il volontario: facciamo la … differenza)

E’ questa la sfida lanciata dall’Unione Europea in occasione dell’Anno del Volontariato: aumentare la visibilità (non è mai sufficiente), quindi la conoscenza ( non basta mai) delle attività promosse e realizzate dalle Associazioni, sostenendo nuove forme di cittadinanza attiva per la promozione sia del benessere individuale che del bene comune. In Italia, il volontariato oncologico rappresenta e sostiene oltre duemilioniduecentomila persone che hanno un passato recente o lontano di diagnosi di tumore. L’associazionismo, attraverso le pratiche quotidiane di assistenza, la promozione di una “ricerca che non c’era”, volta a migliorare la qualità della vita di chi affronta il cancro, e le alleanze con istituzioni, SSN e Società scientifiche, ha aperto importanti prospettive.
Si è reso protagonista, anche a livello europeo, per aver trovato, in pochi anni, risposte ai nuovi bisogni dei malati attraverso il riconoscimento di nuovi diritti. Favorendo il passaggio dalla denuncia delle disparità di cura ed assistenza ad un’azione costruttiva e sinergica, la Federazione delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (FAVO) ha ottenuto l’impegno istituzionale verso iniziative che garantiscono la parità di trattamento in tutto il territorio nazionale ed il miglioramento della condizione di vita delle persone con esperienza di tumore. Prova ne è la recente approvazione del Piano Oncologico Nazionale da parte della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato e le Regioni; una svolta storica nell’oncologia italiana dopo quindici anni di battaglie culturali e sociali condotte dal volontariato. La stessa conferenza sostiene che il Documento rappresenta “una priorità che il complesso delle istituzioni sanitarie e sociali del Paese è chiamato ad affrontare, anche per migliorare la risposta del SSN”. Nella sua stesura è stato riconosciuto il ruolo centrale del volontariato di farsi interprete e portavoce delle necessità di familiari ed è stato recepito totalmente quanto richiesto dalla FAVO stessa. Va dato atto al Ministro Fazio di aver ascoltato con attenzione e sensibilità la voce dei malati. Il documento appena varato intende assicurare elevati livelli di cura ed assistenza a chi affronta la malattia oncologica. 

Ora però ogni Regione dovrà condividere ed approvare il Documento, realizzando l’ossatura di una rete oncologica nazionale capace di riunire le eccellenze scientifiche e cliniche in materia di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione oncologica il che, non è di certo roba da poco. A partire da qui le Associazioni dei malati potranno rivendicare l’applicazione di un’equità uniforme dei trattamenti in tutto il Paese, specie in previsione dell’attuazione del federalismo fiscale, e potranno monitorare i progressi realizzati e, eventualmente, denunciare le inerzie o le difficoltà che si presenteranno a livello locale. 
Quindi, non rimane che attendere gli sviluppi con la speranza che il tutto non rimanga soltanto nero su bianco ma si proceda celermente affinché il ‘documento’ divenga al più presto un qualcosa di concreto nell’interesse del malato ma, torneremo in argomento e magari più dettagliatamente al più presto mentre si terrà sotto osservazione i progredire dei lavori con l’augurio procedano il più celermente possibile. Un saluto. Luciano Cremascoli -