Laringectomizzato e Maestro Rieducatore Riabilitatore di Laringectomizzati * * * E-mail: lucianocremascoli@gmail.com
domenica 20 novembre 2011
TERAPIE OLISTICHE (nel Laringectomizzato)
Che cosa sono le ‘Terapie Olistiche’ ? L'uomo considerato nella sua unione di corpo, mente, emozioni e spirito. Ecco il significato di questo apparentemente nuovo (in realtà antico) approccio alla cura della persona, in cui non c'è alcuna correlazione con l'esoterismo e il paranormale, ma piuttosto una vicinanza molto stretta con la Psicosomatica. Quando sentiamo parlare di Terapie Olistiche spesso e volentieri possiamo fare molta confusione nel cercare di definirle o nel metterle in una ben precisa categoria di appartenenza. In effetti l’argomento non è per niente chiaro, e soprattutto i contorni attorno ai quali si muove non sono assolutamente ben definiti. Proviamo adesso a fare un minimo di chiarezza in questo intricato mondo. Come prima cosa vediamo di dare una definizione precisa del termine Terapia Olistica: per quanto riguarda la parola “terapia”, non credo ci siano molte definizioni da dare,è ampiamente conosciuta e se vogliamo bonariamente riassumerla possiamo dire che indica la cura di una condizione fisica e/o mentale. E fin qui, tutto bene. Ma passiamo adesso alla parola più interessante delle due : “olistica” è un termine che deriva dal greco “olos” e letteralmente significa “tutto”. Quando accostiamo questo termine alla parola terapia, intendiamo una forma di cura totale della persona, e spostandoci dalle traduzioni letterali possiamo formulare in questo modo la definizione di Terapia Olistica: cura di una patologia o di un disturbo, considerando il soggetto che ne è affetto,l’uomo, nella sua unione di corpo,mente, emozioni e spirito. Dunque, come possiamo vedere dalla definizione, la caratteristica principale delle Terapie Olistiche è quella di mettere su un unico piano gli aspetti fisici,mentali,emotivi e spirituali della persona che si ha in cura, invece di separarli come succede nella medicina tradizionale dove viene data la priorità ad un unico campo con la contemporanea esclusione degli altri. Secondo me, più che di terapie olistiche, si potrebbe parlare di “approccio olistico”alla malattia da cui poi ne derivano le conseguenti terapie; cerchiamo di spiegare meglio questo passaggio: prendiamo l’esempio di una persona che lamenti un determinato disturbo fisico; l’approccio olistico alla malattia vuole che non si consideri (e quindi non si curi) solo il disturbo che la persona lamenta, ma cerca di andare oltre;infatti il disturbo è considerato come il sintomo della malattia, che si manifesta e si fa sentire attraverso il corpo, ma ciò che produce questo sintomo, ovvero la causa della malattia, và ritrovata nel mondo interno della persona, nelle sue emozioni e nella sua affettività. Una volta che abbiamo individuato la causa dunque potremo sì curare il disturbo fisico lamentato dalla persona, ma a partire dalla sua origine e non dalla sua manifestazione. Spesso invece, la medicina tradizionale si occupa di guarire solo la manifestazione fisica, il sintomo di una certa malattia, tralasciando di investigare quale sia la reale causa di essa, ed il risultato di una cura di questo genere è solitamente scontato: sul momento il dolore (od il disturbo) si attenua o passa del tutto, ma nell’arco di poco tempo si ripresenterà tale e quale alla prima volta. Questa è un’esperienza che tutti abbiamo fatto nella vita, e che nella gran parte dei casi possiamo trovare anche in questo momento, sapendo dove andare a cercare: basta infatti pensare a quei disturbi che in ognuno di noi sono diventati cronici, quasi come se fossero un tratto caratterizzante della persona, che abbiamo provato a guarire con più cure possibili, ma che non abbiamo mai sconfitto del tutto. Ecco, questi sono i casi in cui ci siamo curati “superficialmente”, badando cioè solo al nostro corpo fisico, tralasciando invece di “curare la nostra anima”, andando a cercare la vera natura del nostro problema.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento