domenica 20 novembre 2011

TERAPIE OLISTICHE (nel Laringectomizzato)

Che cosa sono le ‘Terapie Olistiche’ ? L'uomo considerato nella sua unione di corpo, mente, emozioni e spirito. Ecco il significato di questo apparentemente nuovo (in realtà antico) approccio alla cura della persona, in cui non c'è alcuna correlazione con l'esoterismo e il paranormale, ma piuttosto una vicinanza molto stretta con la Psicosomatica. Quando sentiamo parlare di Terapie Olistiche spesso e volentieri possiamo fare molta confusione nel cercare di definirle o nel metterle in una ben precisa categoria di appartenenza. In effetti l’argomento non è per niente chiaro, e soprattutto i contorni attorno ai quali si muove non sono assolutamente ben definiti. Proviamo adesso a fare un minimo di chiarezza in questo intricato mondo. Come prima cosa vediamo di dare una definizione precisa del termine Terapia Olistica: per quanto riguarda la parola “terapia”, non credo ci siano molte definizioni da dare,è ampiamente conosciuta e se vogliamo bonariamente riassumerla possiamo dire che indica la cura di una condizione fisica e/o mentale. E fin qui, tutto bene. Ma passiamo adesso alla parola più interessante delle due : olistica è un termine che deriva dal greco olos e letteralmente significa tutto”. Quando accostiamo questo termine alla parola terapia, intendiamo una forma di cura totale della persona, e spostandoci dalle traduzioni letterali possiamo formulare in questo modo la definizione di Terapia Olistica: cura di una patologia o di un disturbo, considerando il soggetto che ne è affetto,l’uomo, nella sua unione di corpo,mente, emozioni e spirito. Dunque, come possiamo vedere dalla definizione, la caratteristica principale delle Terapie Olistiche è quella di mettere su un unico piano gli aspetti fisici,mentali,emotivi e spirituali della persona che si ha in cura, invece di separarli come succede nella medicina tradizionale dove viene data la priorità ad un unico campo con la contemporanea esclusione degli altri. Secondo me, più che di terapie olistiche, si potrebbe parlare di approccio olisticoalla malattia da cui poi ne derivano le conseguenti terapie; cerchiamo di spiegare meglio questo passaggio: prendiamo l’esempio di una persona che lamenti un determinato disturbo fisico; l’approccio olistico alla malattia vuole che non si consideri (e quindi non si curi) solo il disturbo che la persona lamenta, ma cerca di andare oltre;infatti il disturbo è considerato come il sintomo della malattia, che si manifesta e si fa sentire attraverso il corpo, ma ciò che produce questo sintomo, ovvero la causa della malattia, và ritrovata nel mondo interno della persona, nelle sue emozioni e nella sua affettività. Una volta che abbiamo individuato la causa dunque potremo sì curare il disturbo fisico lamentato dalla persona, ma a partire dalla sua  origine e non dalla sua manifestazione. Spesso invece, la medicina tradizionale si occupa di guarire solo la manifestazione fisica, il sintomo di una certa malattia, tralasciando di investigare quale sia la reale causa di essa, ed il risultato di una cura di questo genere è solitamente scontato: sul momento il dolore (od il disturbo) si attenua o passa del tutto, ma nell’arco di poco tempo si ripresenterà tale e quale alla prima volta. Questa è un’esperienza che tutti abbiamo fatto nella vita, e che nella gran parte dei casi possiamo trovare anche in questo momento, sapendo dove andare a cercare: basta infatti pensare a quei disturbi che in ognuno di noi sono diventati  cronici, quasi come se fossero un tratto caratterizzante della persona, che abbiamo provato a guarire con più cure possibili, ma che non abbiamo mai sconfitto del tutto.  Ecco, questi sono i casi in cui ci siamo curati “superficialmente”, badando cioè solo al nostro corpo fisico, tralasciando invece di “curare la nostra anima”, andando a cercare la vera natura del nostro problema. 

Vada per le Terapie Olistiche ma del Laringectomizzato in questo contesto non si è ancora sentito parlare. Non è necessario, basta considerare che nonostante l’intervento chirurgico che si è subito (se non avessimo affrontato quel passo ora…) ci si senta ‘quasi’ perfettamente in forma, si cammini, si mangi con appetito, si stia frequentando anche la Scuola di Rieducazione alla Parola per tornare a parlare (come hanno fatto a suo tempo tantissimi altri laringectomizzati che ora parlano), insomma cosa si può volere di più dalla vita ? Dopotutto ci è rimasto solamente un qualche doloretto al collo, spalle e dintorni, una cosa sopportabilissima, accettabile. E’ questo che non è accettabile. E’ il dire ‘mi sento quasi perfettamente in forma’ che non va. E’ quel ‘quasi’ che ci deve indurre a provvedere. Sarebbe come dire: dopo aver percorso tanti chilometri sono quasi arrivato a destinazione. Non bisogna essere quasi arrivati a destinazione, si deve dire ‘sono arrivato a destinazione’ quindi se c’è un qualcosa che è possibile fare per eliminare anche quel ‘quasi’ (quei doloretti) sarebbe opportuno, visto che è possibile (nella maggioranza dei casi) provvedere. Io ho provveduto ad ‘eliminare’ anche quelli (i doloretti – ogni tanto riappaiono seguendo un po’ il tempo ed io ri-provvedo) senza medicinali, terapie dai nomi altisonanti od altro quindi, consiglierei a tutti i laringectomizzati, per un  BENESSERE NATURALE ci si affidi alle TERAPIE OLISTICHE, naturalmente avvalendosi di mani esperte, il fai-da-te anche in questo caso è sconsigliabile. Un saluto. Luciano Cremascoli -


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