mercoledì 23 febbraio 2011

IL TUMORE (diamogli scacco)

I consigli per la prevenzione emersi dalle più recenti ricerche scientifiche. Le esperienze all’Istituto Tumori di Milano in un Convegno tenutosi a Cascina Rosa – Milano –
Quando si parla di tumori la prima domanda che viene in mente è: ma che cos'è un tumore?
Si può rispondere in due modi:
1. Il tumore è la massa cellulare anomala che nasce dalla riproduzione di una sola cellula che ha accumulato una serie di danni e quindi funziona in maniera diversa dal resto delle cellule sane e che ha trovato un ambiente favorevole alla sua moltiplicazione incontrollata.
Oppure:
2. Il tumore è una malattia così complessa che invade profondamente corpo e mente delle persone per cui, anche quando si riesce a guarire, cambia la vita.
Due modi per vedere lo stesso problema, uno medico-scientifico, uno umano.
Considerato che nel 2009 sono stati diagnosticati 12 milioni di nuovi casi di tumore nel mondo sembra più sensato fermarsi e riflettere: la vita possiamo cambiarla anche prima di ammalarci. E anche se stando attenti al nostro stile di vita non possiamo evitare in assoluto di contrarre una malattia, di certo la probabilità si riduce moltissimo e, come ha detto l'autore di un bellissimo libro, Anticancro, David Servan Schreiber, anche lui malato di tumore: «Se ho il 20 per cento di guarire e l'80 per cento di non sopravvivere a 5 anni, io voglio stare nel 20 per cento». E così è stato.
Ma il non ammalarsi quanto dipende da noi?
Le statistiche ci dicono che se mettiamo insieme: dieta scorretta, obesità o forte sovrappeso, fumo di tabacco, vita sedentaria e consumo di alcolici la percentuale di ammalarsi è molto alta, circa il 65 per cento. Quindi, visto che questo rischio aumenta per cose che dipendono esclusivamente da scelte personali, è possibile decidere da che parte stare.
Le quattro grandi mosse
Per esempio, il fatto che fumare aumenti il rischio di cancro lo sanno tutti, magari tutti pensano che aumenti il rischio solo in relazione al tumore del polmone. E invece no: aumenta la possibilità di ammalarsi di tumore della vescica, dello stomaco, dell'esofago, della laringe, della faringe e del pancreas (rischio amplificato se si ha anche l'abitudine di bere più di 2 bicchieri di vino al giorno).
Ma anche l'alimentazione può giocare un ruolo importante e in pochi ci credono.
Prima mossa.
Nel cibo posso trovare sostanze cancerogene, cioè sostanze che sono in grado di danneggiare la cellula e farla diventare una cellula tumorale. Le sostanze più pericolose che vengono classificate dallo Iarc (l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) come cancerogeni di classe 1°, cioè il livello più pericoloso, sono:
Le nitrosammine che si formano nella conservazione di cibi proteici in presenza di nitriti o nitrati; in particolare le troviamo in quasi tutti i salumi; particolarmente pericolose per il tumore dello stomaco e del colon-retto.
Gli idrocarburi policiclici aromatici che si formano in seguito a cottura ad alte temperature delle carni, come succede per esempio nella grigliatura o negli arrosti; particolarmente pericolose per il tumore dello stomaco e del colon-retto.
Le ammine eterocicliche che si formano in seguito alla cottura prolungata delle carni, come negli stufati, nei ragù, ecc; particolarmente pericolose per il tumore dello stomaco e del colon-retto.
Le aflatossine che si formano da muffe che nascono dalla cattiva conservazione dei legumi secchi; particolarmente pericolose per il tumore del fegato.
Le sostanze ossidanti, per esempio il ferro delle carni rosse che favorisce la formazione di N-nitroso, composto cancerogeno, nel lume intestinale e, più in generale, forma radicali liberi che danneggiano le membrane delle nostre cellule rendendole più vulnerabili.
I residui di pesticidi, di cui però non abbiamo informazioni circa la quantità che resta nel cibo.

Ad aiutare per meglio comprendere quindi prevenire il Tumore c’è anche, come da immagine sottostante:

Naturalmente ci sono altre Associazioni (onlus) che si occupano d’informazione, assistenza, riabilitazione ed altro sempre nel contesto di quelle malattie, chiamiamole così genericamente, “tumorali” che, se ‘prese’ in tempo e curate adeguatamente e con conseguenti mirate rieducazioni o riabilitazioni che dir si voglia (a seconda degli organi colpiti) possono permettere una vita quasi normale se non del tutto normale. 
Naturalmente la cosa più importante, come specificato nell’articolo, non può essere che la “prevenzione” però, come l’esperienza di vita ci ha insegnato a volta prevenire non è sufficiente a renderci immuni da ‘attacchi’ da quella che io chiamo, a ragion veduta (anche per averla ‘conosciuta’ personalmente) la “brutta bestia” ossia … IL TUMORE.

Di questo se ne riparlerà prossimamente.
Un saluto - 

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